Cronaca

Sindacalista della Cgil aggredito durante una manifestazione, il sindacato: “Violenza neofascista”

Aggressione neofascista a sindacalista Cgil: “atto gravissimo: chiediamo intervento immediato”. Il sindacato fa sentire la sua voce: “Nella mattinata di ieri un nostro segretario, appartenente alla categoria degli edili, è stato vittima di una vile aggressione fascista”.
“Due uomini, a Sestri Ponente, l’hanno avvicinato mentre scendeva dalla macchina di servizio, sulla quale erano esposti i loghi dei referendum sul lavoro e cittadinanza, gridando “comunista di merda”, sputandogli addosso, facendo il saluto romano, avventandosi verso di lui che, pur riuscendo a difendersi e divincolarsi, allontanandosi dal posto sulla sua vettura, ha dovuto fare ricorso alle cure del Pronto Soccorso”.
“Un fatto che riteniamo di una gravità inaudita e che ci riporta ad un clima di tempi che pensavamo ormai lontani”.
“Chiediamo alla Prefettura di essere ascoltati e di convocare una riunione del Comitato ordine sicurezza perché vogliamo che nella nostra città, come nel paese, violenze di ogni tipo non si ripetano più e che i principi democratici e costituzionali, figli della Liberazione, di cui quest’anno celebriamo gli 80 anni, continuino a garantire la sicurezza di chi rappresenta i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori come di tutti quelli che esprimono democraticamente le proprie rivendicazioni”.
“Quello che è successo ieri è una cosa da condannare nel modo più assoluto. Mi auguro che queste cose non succedano più e faremo tutto possibile perché siano assolutamente eliminate dalla storia della nostra città e soprattutto dalla storia futura della nostra città”. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Marco Bucci, commentando l’aggressione di stampo fascista denunciata da un sindacalista della Cgil ieri a Genova, a margine delle celebrazioni per l’80esimo anniversario della Liberazione presso lo stabilimento di Ansaldo Energia.
“Non vogliamo – ha aggiunto Bucci – che le controversie politiche abbiano questi risultati perché è veramente un segno di ritorno al passato e non di voglia di costruire il futuro. Oggi il messaggio che deve arrivare a tutti è che il futuro della nostra città è con la libertà, è con la condivisione, è con i valori che ci hanno insegnato nel ’45 e poi attraverso la nostra Costituzione”.