Cronaca

Anniversario “Strage di Capaci”, Sergio Mattarella: “Proseguire opera di sradicamento di tutte le mafie”

Per non dimenticare, mai. Le parole del capo dello Stato nel giorno dell’anniversario della “Strage di Capaci”. “La mafia, come ogni fatto umano, ha avuto un inizio ed avrà anche una fine: questo ripeteva Falcone, sollecitando coerenza e impegno educativo, spronando chiunque nella società a fare la propria parte insieme alle istituzioni, a ogni livello”.

“La mafia ha subìto colpi pesantissimi, ma all’opera di sradicamento va data continuità, cogliendo le sue trasformazioni, i nuovi legami con attività economiche e finanziarie, le zone grigie che si formano dove l’impegno civico cede il passo all’indifferenza”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 33/o anniversario della strage di Capaci, ricordando l’importanza di “tenere sempre alta la vigilanza, coinvolgendo le nuove generazioni nella responsabilità di costruire un futuro libero da costrizioni criminali”.

“L’attacco feroce e sanguinario che la mafia compì trentatré anni or sono a Capaci, e che ripeté poche settimane più tardi in via D’Amelio a Palermo, costituisce una ferita tra le più profonde della nostra storia repubblicana”, sottolinea ancora Mattarella. “Il primo pensiero, commosso oggi come allora, va a chi perse la vita: Giovanni Falcone insieme a Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani. A loro è unito indissolubilmente il ricordo di Paolo Borsellino, di Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. Servitori dello Stato, che la mafia uccise con eclatante violenza per piegare la comunità civile. Quelle tragedie generarono una riscossa della società e delle istituzioni. L’azione stragista svelò la minaccia alla libertà di ogni cittadino. Il contrasto alla mafia si intensificò fino a scardinare le posizioni di comando dell’organizzazione criminale”, afferma il capo dello Stato ricordando come “nella memoria viva di Falcone e Borsellino”, il 23 maggio sia dunque “diventata la Giornata della legalità”.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ricorda su X la strage e celebra le vittime postando una foto di Giovanni Falconi e la frase “Gli uomini passano, le idee restano”.

“Il 23 maggio è la Giornata della Legalità, in memoria delle vittime della mafia. Ricordiamo Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, gli agenti della scorta, tutti coloro che hanno sacrificato la vita per difendere i valori della legalità. E con loro, ogni vittima caduta per mano mafiosa. Il loro esempio e il loro ricordo continuano a guidare la nostra azione. Anche in loro nome, il governo è e sarà sempre in prima linea nella lotta contro ogni forma di criminalità. Senza tregua, senza compromessi. Non dimentichiamo”, scrive Meloni.

Per il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, “in 40 anni c’è stata una grande affermazione di giustizia. La mafia tende a sparare meno e a spargere meno sangue ma non per questo è meno insidiosa, perché contamina le istituzioni pubbliche e le principali stazioni appaltanti. C’è stata una trasformazione anche grazie a un’ azione culturale ma dobbiamo stare molto attenti alle espressioni moderne. La mafia tende a inquinare i meccanismi della vita istituzionale: è un tema sensibile, lo andiamo a toccare quando sciogliamo i comuni per infiltrazioni”.

(Fonte Ansa)