Cronaca

Cade da un tetto di un capannone dismesso e muore, aveva solo 14 anni, mistero sulla dinamica

Aveva 14 anni e la sua vita si è interrotta nella notte del 27 giugno, in un luogo dove da tempo si segnalano pericoli e abbandono. La ragazza, di origini ucraine, è morta dopo una caduta dal tetto di uno dei capannoni dell’ex fabbrica Reggiani, a Bergamo, lungo via Legrenzi. Viveva in Italia con i nonni, e di lei non si avevano più notizie da due giorni.
A dare l’allarme sono stati lo zio e un cugino, che la stavano cercando. Conoscevano le sue abitudini, sapevano che frequentava la zona abbandonata della fabbrica. Sono stati loro a trovare il corpo, e a chiamare i soccorsi. Per la quattordicenne non c’era più nulla da fare. I sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la polizia, la Scientifica, e il magistrato di turno. L’area, ampia e mal illuminata, è stata messa in sicurezza con l’uso di fari mobili. In serata sono arrivati anche la sindaca di Bergamo, Elena Carnevali, e l’assessore alla Sicurezza, Giacomo Angeloni.
Secondo le prime informazioni, la giovane sarebbe precipitata da un’altezza importante. Le cause sono ancora da chiarire. Al momento non viene esclusa nessuna ipotesi, dall’incidente a eventuali altre dinamiche. L’unico dato certo è che si tratta dell’ennesimo episodio grave accaduto in quella zona abbandonata.
La ex Reggiani è un complesso di oltre 110 mila metri quadrati, con edifici pericolanti, tetti instabili e spazi abbandonati. È diventato un luogo di ritrovo, frequentato da adolescenti, senzatetto e graffitari. In un anno i vigili del fuoco sono intervenuti decine di volte. Due settimane fa l’ultimo incendio, lo scorso anno un ragazzino era caduto da un lucernario, riportando gravi ferite.
Nonostante i controlli saltuari e la presenza di una società di vigilanza privata, l’area resta accessibile attraverso passaggi aperti o recinzioni danneggiate. Le segnalazioni dei residenti si ripetono da tempo, ma nulla è cambiato davvero. Oggi l’autopsia sul corpo della ragazza.