Cronaca

Bullizza una sua compagna di classe sui social, i genitori condannati a pagare 15 mila euro di risarcimento

Minori e social, se i figli sbagliano poi a pagare gli eventuali danni sono i genitori. In questo caso sono stati condannati a 15mila euro di risarcimento: per i giudici hanno l’obbligo di controllare i profili social dei figli minorenni. Se i figli minori “combinano guai” attraverso i social, e internet in generale, ne rispondono i genitori anche in termini economici di risarcimento di tutti i danni provocati. L’ultima sentenza che va in questa direzione arriva dal Tribunale di Brescia. Il giudice bresciano ha stabilito che i genitori devono controllare i profili social dei figli minorenni, compresi quelli falsi, in particolare quando si trovano in una condizione di fragilità o immaturità. Non è ritenuta valida, ai fini del discolpo, né la mancanza di competenze informatiche né la sola richiesta di condivisione delle password, se poi il minore ha creato un profilo alternativo bloccando l’accesso ai genitori. La famiglia è stata condannata al risarcimento danni per le attività illecite svolte dal figlio. La famiglia della ragazza, studentessa, è stata condannata al risarcimento di 15mila euro per i danni causati dal comportamento della figlia, protagonista di gravi episodi di cyberbullismo nei confronti di una sua compagna di scuola. La giovane era riuscita a sfuggire al controllo familiare, creando diversi profili falsi sui social tramite i quali aveva preso di mira una compagna di classe, insultandola ripetutamente e diffondendo immagini a contenuto pornografico, alterate con software di fotoritocco. Non si tratta della prima sentenza che punta verso questa direzione, sentenze che toccano da un lato la libertà di espressione dell’individuo (Convenzione di Roma del 1950 e Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, Costituzione italiana), dall’altro l’esercizio di tale libertà esercitata da minori ancora soggetti a tutela genitoriale. Responsabilità che rientra nella culpa in educando sancita dall’art. 2048 del Codice civile. Diversi casi giurisprudenziali hanno ribadito il dovere genitoriale di educare e vigilare sull’uso dei mezzi digitali. Conviene vigilare sui propri figli vista la facilità di accesso alla rete.