Arriva in ospedale per un malessere e lo dimettono con un ansiolitico, dopo poche ore muore, si indaga
“È solo ansia”: dimesso con 10 gocce di Xanax. Carmelo muore poche ore dopo, solo in casa. La Procura indaga sull’accaduto dal finale tragico.
È entrato in ospedale a Torino vivo, ne è uscito con dieci gocce di ansiolitico. Dopo poche ore, è morto da solo nel suo appartamento. Nessun medico, nessun familiare. Solo il silenzio e un figlio che ha provato a salvarlo senza riuscirci, perché non aveva nemmeno le chiavi di casa.
Carmelo Centineo, 51 anni, imprenditore torinese con un’impresa di pulizie, padre di due figli, si era presentato al pronto soccorso del Martini venerdì sera. Lamentava fitte al petto. I medici lo visitano, trovano valori alterati – compresa la troponina, che quando è alta può significare infarto – ma lo liquidano come un attacco di ansia. Gli danno dieci gocce di Xanax e lo mandano a casa.
La mattina dopo Carmelo chiama sua sorella Katia: «Sto meglio, tranquilla. Ci vediamo domani da mamma». Ma non ci arriverà mai. Sabato sera, sente di nuovo un malore e chiama il figlio, Filippo, 20 anni. Il ragazzo corre sotto casa ma non può entrare. Non ha le chiavi. Chiama i soccorsi. I vigili del fuoco sfondano la porta. Dentro trovano il corpo del padre. È troppo tardi.
«Voglio sapere perché mio fratello è morto. Voglio sapere chi ha deciso che bastavano dieci gocce per salvarlo», dice Katia, distrutta. «Non posso far finta che sia stata una fatalità. È stato lasciato solo. Era un padre, un uomo pieno di vita. E ora è morto per leggerezza».
La Procura di Torino ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Si indaga su eventuali responsabilità mediche. Al momento non ci sono indagati. Ma c’è una famiglia distrutta. Due figli senza padre. E un uomo che forse si poteva salvare, se qualcuno si fosse fermato a guardarlo un attimo di più. Le indagini proseguono.