Cronaca

“Ero posseduto da Satana quando l’ho uccisa” e i suoi legali chiedono una perizia psichiatrica ma i giudici gliela negano

Il luogo del femminicidio

Prime udienze per il femminicidio di Patrizia Russo, uccisa dal marito con dei fendenti nel sonno. “Ero posseduto dal demonio quando l’ho uccisa”, e il suo legale chiede una perizia psichiatrica che però i giudici della corte d’Assise di Alessandria hanno negato. E il processo continua. Il 16 ottobre 2024, le forze dell’ordine della provincia di Alessandria ricevono una chiamata: al telefono c’è Giovanni Salamone, 61enne, che confessa di aver appena ucciso la moglie Patrizia Russo, un’insegnante delle scuole medie di 53 anni. La coppia si era trasferita da Agrigento proprio per quel posto di lavoro, tanto ambito dalla donna. L’intera comunità di Solero, in provincia di Alessandria, è profondamente scossa.
I vicini raccontano che la moglie era dispiaciuta per l’uomo, in quanto stava riscontrando difficoltà nel gestire l’attività di produzione dell’olio nella terra d’origine, raccontano che la donna aveva paura che l’uomo commettesse gesti folli come suicidio o autolesionismo, non potevano immaginare che lei sarebbe stata la vittima.
L’uomo avrebbe agito mentre la donna dormiva: avrebbe preso un coltello e si sarebbe scagliato contro di lei. Poi avrebbe avvisato le forze dell’ordine, che lo hanno arrestato e sequestrato l’arma del delitto. Viene rinchiuso nel carcere di Alessandria, dove, qualche giorno dopo, tenta il suicidio e viene trasferito nella casa circondariale di Genova. Ieri, 13 maggio, è iniziato il processo. Durante il processo, l’uomo avrebbe detto di essere stato posseduto da Satana mentre commetteva l’omicidio. Sono stati sentiti i figli, parenti, amici e anche l’uomo. Dopodiché, i suoi avvocati, Elisabetta Angeleri e Gianfranco Foglino, avrebbero proposto una nuova perizia psichiatrica, che però, come detto, è stata respinta. Nei prossimi giorni le altre udience. La prossima udienza è in calendario il 9 giugno.