Curiosity

Veronica Guerrieri, dal mare toscano a influenzare l’economia globale, una storia di passione e merito

Veronica Guerrieri, mssima espressione dei cosiddetti cervelli in fuga italiani, scopriamo oggi la storia di Veronica Guerrieri, eccellenza dell’economia mondiale. Un racconto made in tuscany. La biografia. Nata a Livorno, Veronica Guerrieri rientra nella lista dei cento studiosi più influenti al mondo. Cresciuta nella città portuale, ha frequentato il liceo classico prima di trasferirsi a Milano, dove ha iniziato la sua scalata accademica alla Bocconi. Laureata con il massimo dei voti e la lode in Economia, ha poi proseguito la propria formazione con un master nello stesso ateneo. Il suo talento non passa inosservato e nel 2001 ottiene una borsa di dottorato per entrare nel tempio della ricerca economica mondiale, il Massachusetts Institute of Technology (MIT), con sede a Boston. Al termine del dottorato, Veronica sceglie la strada della ricerca d’eccellenza: si trasferisce a Chicago per iniziare la carriera universitaria alla Booth School of Business. È il 2006. Solo quattro anni più tardi, viene promossa professore associato. Altri due anni e ottiene la cattedra piena, diventando una delle più giovani docenti titolari della facoltà. A meno di quarant’anni, entra a far parte anche del corpo docente dell’MBA, il Master in Business Administration, uno dei più prestigiosi al mondo.

La sua ricerca si concentra su macroeconomia, con particolare attenzione ai mercati finanziari, al mercato del lavoro e alle crisi economiche. Temi che la rendono sempre più influente anche al di fuori del mondo accademico. Fatto testimoniato dalla nomina come miglior economista dell’anno nel 2013. Dal 2014 è consulente della Federal Reserve Bank di Chicago, la banca centrale statunitense per l’area del Midwest. Il curriculum è lodevole: decine di pubblicazioni scientifiche, docenze in programmi dottorali, conferenze internazionali. Ma anche un prestigioso riconoscimento italiano: la Medaglia Carlo Alberto, conferita al miglior economista italiano under 40. Un premio che, come il suo percorso, racconta l’eccellenza possibile per chi parte da una piccola città e sogna in grande.

Nel corso degli anni, Veronica ha mantenuto un legame profondo con l’Italia, e con Livorno in particolare. Torna regolarmente nella sua città natale, almeno due volte l’anno, per rivedere la famiglia e riscoprire il mare che l’ha vista crescere. “Livorno è casa, il mio punto fermo”, ha detto in più occasioni. Luogo dove riesce a ricaricare le idee. Tuttavia, negli Stati Uniti, Veronica ha anche costruito la sua vita personale. Ha conosciuto Guido Lorenzoni, economista italiano e docente alla Northwestern University di Chicago, con cui si è sposata nel 2010 ed ha costruito una famiglia.

L’attualità. Nel 2024, il suo contributo alla macroeconomia è stato riconosciuto anche in patria, con il prestigioso Premio De Sanctis per le Scienze Economiche. “Non è solo una studiosa brillante, è una voce che sa farsi ascoltare da chi prende decisioni”, dicono di lei i colleghi della Banca Centrale Europea. La sua ricerca ha influenzato discussioni su come i governi dovrebbero reagire alle crisi, come quelle innescate dalla pandemia o dalle guerre commerciali. Guerrieri ha sempre puntato il dito su ciò che spesso sfugge ai radar delle grandi teorie: le diseguaglianze, i lavoratori a rischio, i giovani fuori dal mercato. Il suo approccio non è ideologico, ma umano. Il messaggio che vuole trasmettere è chiaro: tra protezionismo, crisi urbane e innovazione tecnologica, l’economia non può più permettersi di essere solo astratta. Deve restare radicata nella realtà delle persone, delle comunità e delle imprese.

Da Chicago, con lo sguardo ancora rivolto verso Livorno, l’economista ci ricorda che le grandi trasformazioni vanno guidate con intelligenza, visione e giustizia sociale. Perché non c’è progresso, dice, se qualcuno viene lasciato indietro. E, parlando dell’Italia, Guerrieri affronta spesso anche il nodo delicato della convivenza tra turismo di massa e qualità della vita urbana, in particolare nei centri storici sempre più affollati da flussi internazionali. “Il turismo è una cosa positiva: porta ricchezza e crescita. Ma per evitare la congestione, si può pensare a un biglietto d’accesso, come se le nostre città fossero musei a cielo aperto”, questo il suo pensiero espresso in una recente intervista. Una proposta che non ha solo valore economico, ma anche sociale e urbanistico: combattere la desertificazione commerciale e abitativa dei centri attraverso politiche di regolazione intelligente del turismo, senza demonizzarlo.

 

Insomma, Veronica Guerrieri rappresenta un raro equilibrio tra competenza scientifica, impatto istituzionale e legame umano con le proprie radici. La sua è una storia che ci ricorda come il talento italiano continui a brillare nel mondo, soprattutto quando trova terreno fertile per crescere. Un terreno che,nel caso di Veronica, parte dalla costa toscana e arriva fino al cuore pulsante della finanza mondiale. Di cui ne è oggi figura di riferimento.