Cronaca

Vasile aggredito in carcere da un parente della sua prima vittima, olio bollente sul viso

È successo tutto in pochi secondi, oggi, venerdì 6 giugno nel carcere di Prato. Vasile Frumuzache, 32 anni, il colpevole dei femminicidi di Denisa Paun e Ana Maria Andrei, è stato aggredito da un altro detenuto. Gli ha lanciato in faccia dell’olio bollente. Vasile è stato subito soccorso e portato in pronto soccorso. Secondo quanto reso noto dalla procura di Prato, a compiere il gesto è stato un parente di Ana Maria Andrei, una delle due donne uccise.
Ana Maria era scomparsa nel luglio del 2024. Aveva 31 anni. Di lei non si sapeva più nulla, finché le indagini aperte dopo la morte di Denisa Paun non hanno portato alla confessione. Frumuzache ha ammesso tutto. Ha raccontato i luoghi, i momenti. Ha condotto gli investigatori fino a dove aveva lasciato i corpi.
Fuori, intanto, c’è chi cerca ancora di capire chi fosse davvero Vasile Frumuzache, cosa gli sia preso per compiere degli atti così crudeli. Perché la sua vita, fino a pochi giorni fa, sembrava quella di un uomo normale. Una casa, un lavoro da guardia giurata, 2 figli piccoli e una moglie. Turni regolari, colleghi, una routine come tante. Nessun segnale evidente, nessun allarme.
«Stava sempre zitto», racconta chi lavorava con lui. «Lo sguardo sfuggente. Sembrava un tipo strano, ma nessuno avrebbe potuto immaginare quello che nascondeva». Sono parole silenziose, chi le dice preferisce non essere citato. Ha paura. Perché adesso, dopo tutto quello che è venuto fuori, anche i dettagli più insignificanti assumono un peso diverso. «Sembrava preciso. Faceva il suo. Ma nessuno ha mai capito davvero cosa gli passasse per la testa».
Una doppia vita. È così che la descrivono ora. Quella di un uomo che all’apparenza viveva come tutti, ma che portava dentro qualcosa di incomprensibile. Qualcosa che l’ha spinto ad agire con violenza, a uccidere due donne. Due donne che volevano solo vivere.