Polvere di stelle

Una festa medievale da trent’anni richiama migliaia di persone in Liguria ad agosto

A Cairo Montenotte, provincia di Savona, per tre giorni il tempo si piega e la città torna indietro di secoli. Le vie strette odorano di legno bruciato e pane appena sfornato, i balconi si riempiono di drappi color cremisi e oro. La festa medievale, nata oltre trent’anni fa, ogni anno tra il 7 e il 10 agosto richiama migliaia di persone, pronte a perdersi tra tamburi, costumi e banchetti. Il tema di quest’edizione sono i trovatori, custodi di storie e canzoni del passato. Incontriamo due interpreti della serata: lui, un ingegnere trentenne che a memoria non ha mai mancato un’edizione; lei, una ragazza di 16 anni, ballerina e cantante. «L’anno scorso ho danzato, quest’anno mi hanno chiesto di cantare», racconta con entusiasmo. «È una delle feste più importanti: unisce cultura, tradizione e storia».

Il rullare dei tamburi ci avvolge. Attorno sfilano nobili con mantelli pesanti, maghi dal volto coperto, soldati con corazze lucenti. I due trovatori confermano che quest’anno la folla è più densa: «Nei primi due giorni abbiamo visto davvero tanta gente», dice lei. «E arrivano anche dall’estero», aggiunge lui, «per ammirare una corte medievale che sembra viva». Alle 19 la piazza è già un brulicare di voci e profumi. Le bancarelle aprono: panini con salsiccia fumante, sardine arrostite, baccalà fritto croccante. Ma la regina è la “tira”: un impasto dorato che avvolge un salsicciotto speziato. «Una tira l’altra», sorride il venditore mentre ce ne porge una ancora calda.

La banda avanza, il suono grave dei tamburi si riflette sulle facciate delle case, i bambini saltellano al ritmo, gli anziani commentano sottovoce che «quest’anno è meglio dell’altro». Alla domanda sul perché un ragazzo della sua età dovrebbe venire, la giovane trovatrice non ha dubbi: «Perché emoziona. Ti riporta in un’epoca passata, ma con la magia di viverla nel presente». Alle 22:30 la piazza è un fiume in piena. I bar stracolmi, i muretti presi d’assalto. Angelo, venuto da Genova, ride: «Tre giorni perfetti, e il meglio deve ancora arrivare con i fuochi d’artificio». Infatti, oggi – domenica 10 agosto – ci sarà l’ultima serata dell’evento, che si concluderà proprio con lo spettacolo pirotecnico sopra il castello. Mentre ci avviamo alla fine di questa penultima serata, i tamburi ancora rimbombano e nei vicoli, tra luci tremolanti e voci basse, sentiamo gli anziani ripetere la stessa frase che si tramanda da anni: «Questa è stata l’edizione migliore dell’anno scorso».