Un brano dei Pink Floyd come sigla di un programma calcistico: a chi era venuto in mente nelle sedi della Rai?
È Sabato pomeriggio e siete a casa, il pranzo è pronto e, mentre mangiate, dal salotto arriva una musica simile ad una marcia, un suono digitale e distorto, magico ed etereo. Sapete, senza vedere lo schermo che si tratta di Dribbling, su Rai2. Ci saranno le anticipazioni delle partite della domenica. A breve papà farà la schedina. La vita è semplice , la vita è bella. È il 1991.
Questo piccolo quadretto per i nati fra il 79 e l’89 ritorna alla mente ogni qualvolta parte un particolare brano. Un brano strumentale del 1972 chiamato One of these days, uno di questi giorni, di una band chiamata Pink Floyd. Un brano dei Pink Floyd come sigla di un programma calcistico. A chi era venuto in mente nelle sedi Rai? Eppure nell’immaginario del non più giovane italiano One of these days viene associata a Dribbling, ai sabati spensierati, a tempi più semplici dove il peggio all’orizzonte era il dover fare i compiti per il lunedì.
Solo anni dopo, negli anni 10, quando la mia generazione ha riscoperto molto del prog rock, abbiamo associato la sigla di Dribbling al brano di apertura dell’album Meddle. E quale apertura è stata quella di Gilmour intento a sperimentare con un delayer Binson (prodotto italianissimo) e si è unita alla chitarra di Waters . Il doppio basso coordinato di Gilmour e Waters creano un suono ossessivo ma armonico. Nasce quindi creato un brano profondamente suggestivo, una marcia? Un volo di uccello predatore in planata? Un assalitore in agguato? Cosa rappresenta One of These days? Il videoclip non aiuta. Ian Ermes ha confezionato un videoclip dal titolo French Windows dove due ballerini danzano su sfondi colorati. Ermetismo puro. Solo una frase, recitata dal batterista Nick Mason e inserita nel brano a rallenti ci da un’idea della natura violenta di One of These days “ONE OF THESE DAYS I’M GOING TO CUT YOU INTO LITTLE PIECES” uno di questi giorni ti farò in piccoli pezzi.
Più un brano degno delle curve degli Hooligans che del campo da calcio.
Ad ogni modo One of these Days apre Meddle ma meddle poi verte su altre sonorità , altri concetti dimostrando come i Pink Floyd riescano sempre a sorprendere.
Il singolo One of these days esce in 45 giri nel 1971 (1972 in italia.) ed ha altresì un lato B parecchio interessante. Si tratta di Fearless, brano che embrionalmente include le tematiche (o nevrosi) che Waters svilupperà negli anni successivi culminando con The Wall (il Giappone invece avrà Seamus, quinta traccia di Meddle) . La scelta , anni luce avanti, nel disgraziato anno del signore 2025 è affascinante: abbiamo la sperimentazione sonora sul lato A e le tematiche Watersiane nel lato B, come un manifesto di quello che sarà il futuro splendido di una Band che ancora riesce a farci sognare. Ma parlavamo di Dribbling e di calcio e qui arriva una nota curiosa. La registrazione di Fearless sul lato B non è quella in studio ma un live effettuato il 21 Novembre 1970 allo stadio di Liverpool. Il coro finale che si sovrappone alla chitarra è You’ll never Walk alone dei tifosi del Liverpool e si può sentire la curva avversaria dell’Everton gridare “Everton!”
Forse ecco spiegata l’associazione fra il programma Rai Dribbling e la feroce e suggestiva traccia prima di Meddle, un guizzo d’idea geniale che qualcuno negli studi Rai ebbe in quegli anni e che grazie ad esso porta ricordi nostalgici ad un’intera generazione.