«Mi baciano il culo»: la frase choc di Trump sui Paesi che vogliono negoziare sui dazi. E poi: «So cosa diavolo sto facendo». Il presidente Usa irride i Paesi che cercano un contatto per trattare dopo l’entrata in vigore dei dazi: «Muoiono dalla voglia di fare un accordo, mi chiedono “Per favore, signore, farò qualunque cosa”».
Intanto, via libera dell’Unione europea alla lista dei contro-dazi che Bruxelles metterà in campo per rispondere agli Usa: gli Stati memebri hanno approvato il documento della Commissione. A quanto si apprende, ha votato contro solo l’Ungheria.
Le tariffe, che per la gran parte dei prodotti saranno del 25%, si applicheranno in tre tranche: la prima dal 15 aprile, la seconda dal 16 maggio, la terza dal primo dicembre.
L’Europa perde oltre il 4%, Wall Street verso l’Orso.
Peggiorano le Borse europee in vista dell’apertura in profondo rosso di Wall Street, con gli investitori messi in fuga dall’escalation nella guerra
commerciale tra Usa e Cina. L’indice paneuropeo Stoxx 600 cede il 4,5%, con le vendite che non risparmiano nessuno: Francoforte cede il 4,3%, Parigi il 4,2%, Milano il 4,1% e Londra il 3,8%. Le vendite sui farmaceutici, minacciati di nuovi dazi dal presidente americano affondano le Borse di Copenaghen (-6,4%), dove è quotata Novo Nordisk (-7,6%), e Zurigo (-5,6%), su cui sprofondano Novartis (-8,4%) e Roche (-6,8%). Il selloff colpisce anche i titoli di Stato, a partire dai Treasury americani, il cui status di «porto sicuro» viene messo in discussione: i rendimenti dei titoli a dieci anni sono saliti fin sopra il 4,5% mentre quelli a 30 anni sopra il 5%, per poi ritracciare al 4,45% i primi (+16 punti base) e al 4,92% (+15 punti base) i secondi.
Parla Obama.
Il ritorno di Barack Obama, e il suo discorso su Trump: «Sono turbato, vedo comportamenti contrari al patto di base che abbiamo come americani». Il discorso che Obama ha tenuto il 3 aprile allo Hamilton College di New York: una esortazione a opporsi alle distorsioni introdotte in modo sempre più capillare da Trump, ma anche il riconoscimento degli errori della sinistra Usa.
“Mi turba di più l’idea che la Casa Bianca possa dire agli studi legali: “Se rappresentate soggetti che non ci piacciono, non vi affideremo più i nostri affari o vi impediremo di rappresentare efficacemente le persone”. Questo tipo di comportamento è contrario al patto di base che abbiamo come americani”.
Intanto oltre alla guerra commerciale a Gaza e in ucraina si continua a morire, ormai senza motivo.
(Fonte Corriere della Sera)