Cronaca

Terrore sui binari: rissa e accoltellamento sul treno Viareggio-Lucca, passeggeri nel panico e caos, serata da incubo

Il caos su un treno, tra sovraffollamento, una rissa, un accoltellamento, tre fermi di polizia e tanta paura e tanto disagio. Una giornata di mare, sole e spensieratezza si è trasformata in un incubo collettivo. Centinaia di ragazzi, rientrando da Viareggio, si sono trovati intrappolati in una spirale di paura, violenza e totale disorganizzazione. Un accoltellamento a bordo di un treno regionale ha innescato il panico, bloccando l’intera linea ferroviaria verso Lucca e costringendo i passeggeri a vivere ore da incubo. Tutto inizia alla stazione di Viareggio, dove la folla è così densa che alcune persone si sentono male prima ancora di salire sul treno. “Una ressa pazzesca, sembrava la fine del mondo”, racconta una testimone. L’atmosfera è surreale: gente accalcata, urla, caldo soffocante. “Mai vista una situazione del genere”, aggiunge un altro passeggero.

Il treno delle 19:10 per Lucca parte in ritardoSecondo le ricostruzioni dei testimoni oculari, una lite esplode tra un gruppo di giovani tra i 25 e i 28 anni. Scoppia una rissa. Volano insulti, poi botte, una borraccia d’alluminio usata come arma. Infine, sarebbe spuntato anche un coltello. Un ragazzo viene ferito davanti agli occhi attoniti dei passeggeri. Il treno si trasforma in una trappola: urla, fuggi fuggi generale, qualcuno si barrica nei bagni, altri chiamano il 112 nel panico. Il convoglio si ferma a Lucca per oltre due ore. Arrivano ambulanze e pattuglie della Polfer. I controlli iniziano, ma – stando ai racconti – non c’è stato nessun fermo in quel momento.

Il treno riparte, con ritardo mostruoso in direzione Pistoia ma l’orrore non è finito. A bordo sembra esserci ancora uno degli aggressori, a torso nudo e coltello in mano. Offende il controllore, tenta di forzare la cabina del macchinista e minaccia tutti. “Voleva sfondare la porta, era fuori controllo”, riferisce un ragazzo che andava a Prato. A quel punto la polizia ferma nuovamente il treno. L’intervento è rapido e deciso stavolta: secondo quanto riferito da alcuni testimoni, vengono fermate e portate via almeno tre persone. Ma il panico, ormai, è dilagato, e la paura riempie i cuori di tutti. Nel frattempo, la linea ferroviaria Viareggio–Lucca collassa. Treni soppressi, altri dirottati verso Pisa. Migliaia di ragazzi rimangono bloccati, senza indicazioni né assistenza. Famiglie in ansia, cellulari che squillano senza risposta. Genitori disperati cercano notizie.
Sul treno dell’incubo, alcuni giovani sono visibilmente scossi altri feriti, con il volto tumefatto e coperti di sangue. Altri, in lacrime, vengono soccorsi dal 118 in stato di shock. “Abbiamo avuto paura di morire”, dice una ragazza, trattenendo a stento il pianto. Un episodio che scuote profondamente e che solleva interrogativi gravi anche da parte dei genitori: com’è possibile stare tranquilli al giorno d’oggi? Una passeggera, aggiunge: “Perché il fine settimana non aumentano le corse da e per il mare?”. E forse anche più controlli.
La giornata si è conclusa tra ritardi, paura e rabbia, ferimenti, disagi e tre fermi di polizia. Ma quello che è accaduto su quei binari rimane una ferita aperta per chi l’ha vissuto. Una ferita che, per molti, brucerà a lungo. Indagini sono in corso per chiarire l’intera terribile sequenza di eventi.

Emma Lazzari

Michele Sarti Magi