Stanca di fare la fila prende per i capelli l’addetta alla reception di un ospedale e la sbatte contro il vetro, ora pagherà i danni
Era stanca di aspettare, di fare la fila, e quindi ad un certo punto aveva deciso di aggredire una donna del personale sanitario, nel distretto di Salviano a Livorno, e si era scagliata contro la 55enne che stava lavorando alla reception dell’accettazione, con tutta la sua furia. Ora dopo la condanna penale per aggressione il Tribunale di Livorno ha stabilito che dovrà pagare ben 28 mila euro di risarcimento. L’imputata aveva prima infilato il braccio nel buco del vetro della reception per colpire con un pugno in testa la sua vittima, per poi afferrarla dai capelli e sbatterla ripetutamente contro la vetrata. Per fermare l’aggressione erano dovuti intervenire i colleghi della donna aggredita, all’improvviso e senza motivo, che subito dopo in stato di choc era stata ricoverata al pronto soccorso per accertamenti. Questo avveniva la mattina del 18 marzo del 2019, come da resoconto processuale. Nei giorni scorsi, dopo la condanna penale passata in giudicato, il giudice Giulio Scaramuzzino del Tribunale civile di Livorno ha quantificato in sentenza la cifra totale del risarcimento di tutti i danni subiti dalla vittima, che a seguito della brutale aggressione era rientrata a lavoro solo 47 giorni dopo. La 55enne del distretto sanitario livornese, infatti, nei giorni successivi aveva iniziato a soffrire di insonnia e attacchi panico, di cui non aveva mai sofferto in vita sua. I traumi di questo tipo di aggressioni hanno spesso ripercussioni simili nella sfera psicologica ed emotiva di chi li subisce, le ferite dell’animo sono sempre più complesse di quelle fisiche. Il giudice dopo aver raccolto le testimonianze e acquisiti gli atti del processo penale, che prevedeva espressamente risarcimenti da quantificare in sede civile, ha disposto anche una perizia medico-legale sulla vittima. La donna si era sottoposta quindi a visita specialistica, dallo psichiatra indicato dal Tribunale livornese, che riscontrava “un marcato peggioramento del quadro clinico della paziente in conseguenza dell’aggressione con sintomatologia da ricorrenti ricordi dell’evento traumatico subito, flessione del tono dell’umore, spossatezza e insonnia, trattata farmacologicamente, rilevando anche un disturbo dell’adattamento cronico con ansia e attacchi di panico”. La vittima quindi solo dopo aver iniziato un percorso terapeutico era poi finalmente riuscita a tornare a lavoro, affrontando non poche difficoltà. Ora dovrà anche essere risarcita dalla donna livornese che l’ha aggredita così ferocemente. La sicurezza del personale sanitario in Toscana, come in altre regioni italiane, è al centro di un ampio dibattito, politico e sociale. Una settimana fa la giunta regionale ha approvato una delibera sulla prevenzione e sulla gestione degli atti di violenza, e delle aggressioni contro il personale sanitario e sociosanitario, all’indomani della divulgazione dei dati relativi al 2024, da parte dell’Osservatorio regionale rischio aggressioni, che ha registrato ben 2436 eventi violenti tra attacchi verbali, attacchi fisici, e attacchi alle strutture in Toscana. Decisamente troppi.
(Fonte Corriere Fiorentino)