Sembrava una tragedia casuale e invece avevano scelto di vivere nei boschi, morte due donne e un ragazzo
Nel Colorado tre corpi senza vita ritrovati a luglio 2023 in una zona montuosa a ovest di Gunnison hanno svelato una tragedia familiare, portando alla ribalta la follia che si può celare dietro il fenomeno del complottismo. Le vittime sono Rebecca Vance, 42 anni, la sorella Christine e il figlio tredicenne di Rebecca. E dopo due anni, sono emersi nuovi particolari dalle testimonianze del padre dell’adolescente e dalle indagini giornalistiche. Durante la pandemia, la Vance aveva lasciato il lavoro e ritirato il figlio dalla scuola, dedicandosi all’istruzione domestica. Parallelamente aveva iniziato a seguire e diffondere teorie complottiste online, temendo che la società moderna avrebbe portato alla “fine dell’umanità” e a una fusione irreversibile “tra uomo e macchina”. In più occasioni, la donna aveva confidato ai conoscenti l’intenzione di lasciare la città per rifugiarsi nella natura. La sorella Christine aveva condiviso la sua scelta e accettato di seguirla. A fine agosto 2022 le due donne e il ragazzo si sono trasferiti in una zona remota delle Montagne Rocciose, portando con sé provviste limitate, una tenda e alcuni semi per coltivare ortaggi. La donna inoltre aveva spinto il figlio a guardare video su YouTube per imparare tecniche di sopravvivenza: dall’accensione del fuoco alla costruzione di ripari.
L’esperienza si è però rivelata molto più dura del previsto. Il terreno non ha prodotto raccolti, le temperature sono scese rapidamente e il riparo non era sufficiente a garantire protezione. Terminati i viveri in scatola, i tre hanno iniziato a soffrire fame e freddo. Secondo le indagini, tra l’inverno e la primavera del 2023 le condizioni del gruppo sono peggiorate fino al decesso per malnutrizione, malattie e ipotermia. I corpi sono stati rinvenuti nell’estate da un escursionista, a poche centinaia di metri dalla tenda. Le autorità hanno escluso cause violente, confermando che la morte è stata provocata dalle condizioni estreme e dall’impreparazione alla vita in natura. L’ex compagno di Rebecca e padre del tredicenne, intervistato dal giornalista Ted Conover, ha ricostruito gli ultimi mesi di vita del figlio. Ha raccontato come il ragazzo fosse stato coinvolto passivamente nelle convinzioni della madre e trascinato in un progetto destinato al fallimento. «Avrebbe potuto avere un futuro diverso», ha dichiarato, «invece è stato vittima di una scelta irrazionale». La vicenda ha sollevato negli Stati Uniti un dibattito sul peso delle teorie complottiste e sugli effetti che la disinformazione online può avere, soprattutto quando porta a decisioni radicali e irreversibili. Esempio lampante di quando il complottismo diventa follia trasformandosi drammaticamente in un’esperienza mortale.