Self talk, parlare con se stessi può essere positivo per risvolvere problemi, basta non esagerare, tutti i dati
Parli da solo? Il self-talk può influenzare positivamente vita se orientato. Il “self-talk” è il dialogo interiore che ognuno di noi ha con se stesso, una conversazione mentale che può influenzare positivamente o negativamente le nostre azioni e prestazioni. Può essere utilizzato come strumento per aumentare la motivazione, ridurre l’ansia e migliorare la concentrazione, specialmente in ambito sportivo. Parlare da soli può essere un modo per riflettere su eventi, emozioni e decisioni. Questo processo di auto-dialogo aiuta a organizzare i pensieri e a prendere decisioni. Ma chi di noi non si è mai chiesto se sia un comportamento normale e naturale o se siamo sull’orlo di una crisi di nervi?
Il self-talk, o dialogo interiore, o meglio ancora il parlare da soli, significa dialogare con sé stessi. È una forma di comunicazione interiore che può avere risvolti sia positivi che negativi e influenza in modo importante la reazione agli eventi della nostra vita quotidiana. Possiamo distinguere due tipi di self-talk: quello positivo e quello negativo. Noi Italiani siamo noti per essere un popolo di chiacchieroni, e spesso utilizziamo parlare da soli senza rendercene conto. Questo fenomeno potrebbe sembrare qualcosa di radicato nella nostra cultura, invece è una forma di dialogo interiore tipico dell’essere umano che ha risvolti positivi, soprattutto per la ricerca di possibili soluzioni a problemi personali e per motivazione riguardo vari aspetti della vita, uno tra tutti quello sportivo.
Cosa succede e quando succede? Spesso quando siamo soli, tendiamo a pensare ad alta voce o a parlare con noi stessi come se ci fosse qualcuno ad ascoltarci, è capitato anche a te di porti delle domande e darti delle risposte? Parlare da soli può essere un modo per elaborare le proprie emozioni, organizzare i pensieri, e spesso ci aiuta a prendere decisioni. Quindi, anche se potresti sembrare un po’ strano agli occhi degli altri (se il tuo self-talk è ad alta voce), devi sapere che può essere un modo per rielaborare dei pensieri che ci affliggono o dei problemi da risolvere.Questa pratica può aumentare la nostra autostima, ma attenzione perché anche il dialogo interiore può nascondere delle insidie che ci possono portare ad avere dei risultati negativi invece dell’effetto positivo sperato.
Self-talk positivo: Sono le frasi e i dialoghi che si fanno quando vogliamo motivarci per affrontare un problema o una sfida, come ad esempio un esame o un colloquio di lavoro. Ad esempio, frasi come “Posso farcela” o “Sto migliorando ogni giorno” aiutano a costruire fiducia e motivazione.
Self-talk negativo: Sono le frasi che ci poniamo in maniera demotivante e non costruttiva. Ad esempio: “Non sono abbastanza bravo” o “Non posso farcela”. Questo tipo di dialogo può portare a sentimenti negativi, ansia e bassa autostima.
Un articolo pubblicato su Nature intitolato “Un nuovo approccio allo studio della fenomenologia del dialogo interiore e della sua relazione con le funzioni cognitive” rivela un modo nuovo di analizzare il dialogo interiore chiamato “campionamento dell’esperienza descrittiva” (Descriptive Experience Sampling o DES) per ottenere informazioni e descrizioni puntuali su come avviene il nostro dialogo interiore. Il metodo analizza le caratteristiche del self-talk per capire come può aiutare molti processi mentali, come l’elaborazione delle informazioni che ci permettono di interagire in vari modi a seconda delle circostanze della nostra vita quotidiana.Parlare a sé stessi spesso viene considerato un comportamento eccentrico e strano, e questa considerazione negativa ci impedisce di parlare da soli apertamente e senza vergogna. Spesso ci si ritrova a parlare da soli quando nessuno o quasi possa ascoltarci o quando siamo in ambienti rumorosi come il traffico cittadino, chiusi nella nostra auto o guidando uno scooter. In quei momenti siamo disposti a concederci una bella chiacchierata con noi stessi, parliamo di quello che ci è successo al lavoro o a scuola, articoliamo pensieri di risposta alle domande che ci poniamo, cerchiamo soluzioni, o meglio ancora le troviamo semplicemente parlandone.
A volte questo dialogo è silente, interiore, senza voce ma ugualmente forte e innesca gli stessi meccanismi del parlare ad alta voce. Il potere del self-talk: migliora il problem-solving e amplia le prospettive.
Parlare da soli può migliorare la nostra capacità di problem-solving. Discutere con noi stessi dei problemi ci aiuta strutturare i nostri pensieri in modo migliore, più logico e spesso questo rende più facile la strada per trovare la soluzione. Un altro aspetto importante del dialogo interiore o ad alta voce è che parlando da soli, possiamo intavolare discussioni con un ipotetico interlocutore, fino a dove la nostra fantasia può spingerci e in questo modo essere catapultati nel nostro pensiero come se fosse una situazione reale. Questo sotto molti aspetti, non ultimo lo sperimentare questa esperienza, può implementare il nostro bagaglio di conoscenze e permetterci di immaginare a monte situazioni e possibili soluzioni o strategie.
Se è vero che parlare da soli può aiutarci in vari ambiti della nostra vita, è vero anche che farlo troppo e anche non coscientemente potrebbe nascondere dei problemi psicologici come l’allontanamento dalla realtà, l’isolamento e l’interazione sociale. In questi casi sarebbe utile il parere di uno specialista che può aiutarci a comprendere le vere cause e, qualora ci fossero, aiutarci a trovare una soluzione al problema. E se dedicassimo del tempo per il nostro dialogo interiore? In una pubblicazione sul self-talk del dipartimento di psicologia dell’Università del Nevada viene proposto un approccio simile a quello già descritto precedentemente, il Descriptive Experience Sampling (DES), per vivere il dialogo interiore in maniera più cosciente.
Questo potrebbe essere paragonato a una sorta di “ginnastica mentale” o esercizio per la mente. Come l’allenamento fisico, il self-talk fatto regolarmente può migliorare la nostra condizione fisico-motoria, aiutandoci nella gestione dei piccoli e grandi problemi della vita quotidiana. Potremmo ritrovare nella nostra voce interiore una maggiore consapevolezza, una riconsiderazione dell’importanza effettiva del problema, soluzioni e autostima.
Sicuramente parlare da soli può essere tra le risorse positive per la nostra salute mentale, come altre pratiche che aumentano il nostro senso di benessere e rafforzano l’autostima. Potremmo quindi considerarlo uno strumento prezioso per guidarci verso soluzioni creative rafforzando la fiducia in noi stessi.
(Fonte buonenotizie.it)