Cronaca

Scuola 2025, il “caro libri” preocccupa le famiglie italiane, prezzi in aumento in un settore già troppo oneroso

L’inizio del nuovo anno scolastico è ormai alle porte e a destare preoccupazione è la spesa che famiglie ed alunni devono sostenere per il materiale didattico, con il relativo dato che va di pari passo con la crescita dell’inflazione. Nel 2025 le famiglie italiane spenderanno in media 190 euro l’anno per i libri scolastici destinati agli studenti delle scuole secondarie di primo grado. La cifra sale nelle scuole secondarie di secondo grado: 279 euro nei licei, 241 euro negli istituti tecnici e 167 euro negli istituti professionali. I dati, che non comprendono i dizionari, arrivano dall’Associazione Italiana Editori (Aie) e si basano sui prezzi di listino e sulle adozioni deliberate dai consigli di classe. Rispetto al 2024, l’aumento medio è dell’1,7 per cento per le scuole medie e dell’1,8 per cento per le superiori, valori in linea, come precedentemente accennato, con l’inflazione di luglio 2025, stimata dall’Istat all’1,7 per cento. Secondo Aie, questi numeri smentiscono le analisi circolate nelle ultime settimane che parlavano di aumenti molto più consistenti. «Il tema del diritto allo studio e della sostenibilità economica per le famiglie è centrale – ha spiegato Giorgio Riva, presidente del gruppo Educativo di Aie –. Riteniamo fuorviante includere nel calcolo non solo i testi scolastici ma anche zaini, quaderni e materiali griffati scelti liberamente dalle famiglie».

L’associazione ricorda inoltre che, a fronte di un’inflazione cumulata del 14,7 per cento tra il 2021 e il 2024, i prezzi dei testi scolastici nello stesso periodo sono aumentati del 7,5 per cento alle medie e dell’8,2 per cento alle superiori. «L’incremento dei prezzi dei libri di testo è ben lontano dall’aver recuperato l’inflazione – ha sottolineato Riva –. Le imprese non possono da sole garantire il diritto allo studio: serve un intervento pubblico». Gli editori propongono due direttrici principali: detrazioni fiscali universali per le spese di acquisto dei testi scolastici e una gestione più rapida ed efficiente dei fondi destinati alle famiglie in povertà assoluta, affinché gli aiuti arrivino in tempi brevi e ai reali beneficiari.

Resta però evidente la difficoltà per molte famiglie a sostenere queste spese, soprattutto in un contesto economico incerto. Un impegno che continua a pesare sui bilanci domestici, pur nella consapevolezza condivisa che investire nell’istruzione dei propri figli resta una priorità fondamentale.