Scuola, ragazza con disabilità esclusa dalla gita a Vienna. La mamma: «Hanno organizzato tutto senza avvisarci».Alto Adige, la rabbia di Sonja Bacher: «Mi sono offerta di accompagnarla ma mi hanno risposto che l’assicurazione non lo consentiva». La Provincia: «Episodio isolato».Una classe intera si prepara per una gita scolastica a Vienna, ma un’alunna con alcune fragilità è stata lasciata a casa, non sapeva nemmeno che i compagni si stavano preparando a partire. Una ragazza con sindrome di Down che frequenta un istituto agrario a Ora, in Alto Adige. A scoprire che era stato organizzato il viaggio d’istruzione, di fatto a sua insaputa, è stata Sonja Bacher, la mamma dell’adolescente. «Sono rimasta senza parole, non ne sapevo nulla», questo il commento della donna, che si è attivata per evitare che sua figlia fosse l’unica a rimanere esclusa dall’attività della classe.
La gita a Vienna e l’esclusione
«A noi nessuno aveva mai detto niente, così ho telefonato subito all’insegnante di sostegno, dicendo che mia figlia sarebbe stata felicissima di partecipare alla gita a Vienna. Ma è stata proprio l’educatrice a comunicarmi che non avremmo potuto partecipare perché lei, che ha una madre malata da accudire, non poteva accompagnare la figlia». Di fronte alle proteste della madre, l’insegnante di sostegno si è presa qualche giorno e poi ha richiamato Bacher. Che ha aggiunto: «Mi è stato detto che la gita sarebbe stata troppo stressante per mia figlia, il programma era troppo impegnativo. Per ovviare al problema mi sono proposta di sostituire io, a mie spese, l’insegnante di sostegno ma mi è stato comunicato che anche questo era impossibile, per una questione legata alle assicurazioni necessarie per il viaggio».
I professori: «Malinteso»
La spiegazione però non ha convinto Bacher, che è anche presidente dell’associazione «Il Sorriso», una realtà che sostiene e aiuta i ragazzi con sindrome di Down. Altre volte infatti la mamma si era sostituita, sempre a sue spese, agli insegnanti di sostegno, per garantire alla figlia il diritto di partecipare alle gite scolastiche: «L’esercizio del diritto all’educazione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né di altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all’handicap». La gran parte delle difficoltà, secondo la madre della ragazza, erano legate alla programmazione serale del viaggio: «Anche su questo avevo proposto una soluzione, dicendo che sarei potuta rimanere in hotel, mentre il resto della classe poteva partecipare all’attività, ma niente. Alla fine sono stata contattata da un professore che mi ha detto che c’è stato un malinteso: la scuola pensava che fossi al corrente di tutto, e che, non essendoci l’insegnante di sostegno disponibile, avevamo accettato di fare un passo indietro. Ma questo non è mai successo e devo dire che mi ha fatto un po’ perdere fiducia in queste persone».
L’assessore: «Episodio isolato»
Resta il fatto che in gita la classe alla fine ci è andata senza la compagna. La ragazza ci è rimasta molto male, racconta la mamma: «Mia figlia ha capito quello che è successo. Ancora oggi mi chiede tutti i giorni perché non ha potuto andare a Vienna con la classe, è molto triste, le rispondo che forse qualcuno non ha capito quanto lei sia una ragazza fantastica». E sebbene la madre punti il dito verso un sistema scolastico che a suo parere tende a escludere la figlia, l’assessore provinciale alla scuola in lingua tedesca, Philipp Achammer, garantisce che «si tratta di un episodio isolato, frutto di quello che sembrerebbe un malinteso. Abbiamo chiarito alcune cose con la scuola. Come sempre stiamo facendo di tutto per dare un supporto e un sostegno mirato alle persone con difficoltà di qualsiasi tipo per garantirne l’inclusione a scuola come in tutti gli ambiti della vita».
La solidarietà e i precedenti
Nel frattempo qualcosa si è mosso. Bacher è stata contattata da genitori di altre classi dello stesso istituto: «Ho sentito una mamma che ha il figlio in prima e non è stato incluso nella gita. Un altro ragazzo con sindrome di Down invece non ha potuto partecipare al viaggio di maturità, anche se il padre si era proposto di accompagnarlo». La battaglia di Bacher continua, mentre al dirigente scolastico vorrebbe spiegare «che chiunque può avere bisogno di un sostegno. Mia figlia fa parte della classe e ha gli stessi diritti di tutti gli altri studenti». Contattato, il dirigente dell’istituto agrario ha preferito non rispondere.
(Fonte Corriere della Sera)