Cronaca

Prezzi sempre più alti per alberghi e B&B e turisti in calo, questo il quadro dipinto dall’Istat anche per la Toscana

I prezzi salgono e i turisti diminuiscono, ormai il trend dell’estate 2025 è chiaro e inequivocabile. Ad adiuvandum gli ultimi dati dell’Istat sulla Toscana non fanno che confermare il trend che vede sempre più turisti mordi e fuggi, italiani e stranieri, in una regione che invece da sempre ha una vocazione turistica molto forte. L’offerta è da ripensare ovunuque, Toscana in primis. Firenze e Lucca dominano la classifica dei rincari alberghieri in Toscana, secondo uno studio condotto dall’Unione Nazionale Consumatori che ha rielaborato dati Istat di breve e medio periodo. Negli ultimi 4 anni, Firenze è terza per incremento dei prezzi degli hotel (+58,8%) dietro a Venezia (prima, +64,7%) e Milano (+60%). Guardando invece all’ultimo anno è Lucca che domina la classifica (+20%), seguita da Caserta (+13,7%) e Rimini (+10,9%). L’associazione di consumatori ha confrontato gli ultimi dati Istat relativi al mese di luglio non solo con la scorsa estate ma anche con i tempi pre-crisi, ossia l’estate del 2021, prima della guerra in Ucraina e del decollo dei prezzi, dalla luce al gas.

Confrontando i prezzi rispetto a 4 anni fa, a fronte di un’inflazione media generale pari al 17,7%, i servizi di alloggio sono decollati del 38,6%, oltre il doppio. In ben tre città toscane — Firenze (+58,8%), Grosseto (+57,5%) e Lucca (+56,5%) — i prezzi degli alberghi sono cresciuti oltre tre volte l’inflazione. È però sempre una città toscana a chiudere la classifica dei rincari quadriennali, posizionandosi all’ultimo posto: Massa Carrara dove il prezzo degli hotel è cresciuto solo del 2,9% ovvero circa un sesto dell’inflazione.
Restringendo il campo al confronto annuale (luglio 2025-luglio 2024) si nota che alcune città toscane sono in deflazione (hanno cioè ridotto i prezzi rispetto alla scorsa estate): è il caso di Siena (-12,6%) e Pisa (-9,4%). In terreno neutro si posiziona anche Firenze dove i prezzi sono rimasti praticamente gli stessi della scorsa estate (+0,3%) ma, come abbiamo visto, dopo aver messo a segno rincari a doppia cifra negli anni precedenti.

Non sorprende quindi il raffreddamento delle presenze turistiche che sarà soltanto in parte compensato dalle buone previsioni per il ponte di Ferragosto quando, secondo lo studio del Centro studi turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, sarà prenotato l’88% delle camere disponibili online e sono attesi oltre 12,4 milioni di pernottamenti in tutt’Italia. Il Centro studi turistici ribadisce che questa è un’estate «anomala» che ha visto le presenze italiane distribuite più sui mesi periferici che in quelli centrali: nei primi dieci giorni di agosto le proiezioni per settembre indicano una crescita del +1,4% di prenotazioni rispetto alla prima decade di agosto 2024.

 

(Fonte Corriere Fiorentino)