Cronaca

Poliziotti “infedeli” nei guai, operazione antidroga tra l’Italia e la Spagna, 16 arresti

Poliziotti corrotti e 60 chili di droga spariti: pezzi di Stato che si vendono a tanto al chilo. Dovevano essere tutori dell’ordine, ma vendevano hashish come pusher qualunque. Con l’uniforme addosso e il distintivo in tasca. Due poliziotti del commissariato San Lorenzo di Roma sono finiti in manette. Altri cinque colleghi sono indagati, uno dei quali è in pensione. Non per aver chiuso un occhio, ma per averci messo le mani. Mani sporche. Sporche di fumo, di contanti e di compromessi.

Il Corriere della Sera racconta l’operazione condotta dal Gico della Guardia di Finanza, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia capitolina. Sedici gli arresti totali. Una banda di trafficanti marocchini, ramificata tra Spagna, Marocco e Roma. Un’organizzazione che ha spinto dentro le vene del sistema almeno 1,4 tonnellate di hashish. E che aveva i suoi complici nelle caserme.

I poliziotti, invece di sequestrare tutto lo stupefacente durante blitz e arresti, tagliavano le quantità nei verbali. Sparivano chili su chili. In almeno un caso, scrive il Corriere, quasi 60 chili sono stati restituiti nel parcheggio di un centro commerciale alla Rustica a un informatore della banda. Non un favore. Uno scambio: tu mi dai un nome, io ti ridò la merce. La droga sequestrata tornava in circolazione, coperta dalla divisa.

La rete era ben strutturata. I fratelli Mourad e Mohamed Rafia, detti “Khachba” e “Combat”, guidavano l’organizzazione. Lo stupefacente partiva dall’estero, arrivava nascosto nei veicoli con doppifondo, veniva smistato tra Casal Boccone e Fonte Meravigliosa, e rivenduto all’ingrosso in tutta Roma sud: Spinaceto, Don Bosco, Capannelle, Pigneto, Castel Romano. Comunicavano con telefoni criptati, avevano una cassa comune per stipendi, armi, legali, veicoli. Gente pronta, organizzata, protetta.

Gli episodi risalgono al 2022, ma il marcio si portava avanti da tempo. Le indagini hanno aperto uno squarcio sul vero volto di una parte dello Stato. Un volto sporco. Perché se a vendere droga sono anche gli sbirri, allora tutto crolla. Il confine tra legalità e criminalità non esiste più. E quando succede, la fiducia muore. Non per overdose, ma per tradimento.