“Pianeta carcere”, dall’inizio dell’anno si sono tolte la vita 45 persone detenute, il sistema è al collasso
“Pianeta carcere”, un dramma nel dramma: il tasso di affollamento è ormai al 134,3% e circa 16mila persone non hanno un posto letto regolamentare, ma soprattutto sono 45 i suicidi dall’inizio del 2025. Secondo il dossier di “Ristretti Orizzonti”, al 25 luglio sono 45 i suicidi avvenuti in carcere soltanto da inizio anno. Undici tra il mese di giugno e luglio. Guardando allo stesso lasso di tempo, negli ultimi dieci anni solo nel 2024, l’anno con più suicidi in carcere di sempre, si è registrato un numero di casi superiore. Si tratta quindi di un numero in termini assoluti di gran lunga superiore agli anni passati, segno di un’emergenza ancora in corso. Delle 45 persone che si sono tolte la vita, due erano donne. Entrambe decedute nel mese di marzo, entrambe detenute in un carcere lombardo, a Mantova e a Milano Bollate. Le persone straniere erano 22, quasi la metà esatta del totale. Il più giovane era un ragazzo di appena 20 anni, deceduto nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto a fine maggio. Il più anziano era un uomo di 70 anni, deceduto a Genova Marassi a fine marzo. Come spesso accade, molti suicidi sono avvenuti nelle fasi particolarmente delicate dell’ingresso e del fine pena. Almeno 17 persone si sono tolte la vita dopo una breve permanenza in carcere. Di queste, 5 erano detenute da appena qualche giorno. Sono invece 16 i casi di suicidi commessi da persone con una pena residua breve, inferiore ai tre anni.
Da altre fonti di stampa emerge come almeno cinque delle 45 persone decedute soffrissero di qualche forma di disagio psichico. Almeno tre avevano un passato di tossicodipendenza. Erano invece dodici le persone senza fissa dimora. Dallo studio sui suicidi e decessi realizzato dal Garante Nazionale, si apprende che almeno 20 persone erano state coinvolte in precedenza in altri eventi critici e che 5 avevano già messo in atto un tentativo di suicidio. L’Istituto dove è avvenuto il maggior numero di suicidi è la Casa Circondariale di Cagliari, con tre decessi da inizio anno. Seguono con due suicidi le Case Circondariali di Barcellona Pozzo di Gotto (Me), Firenze Sollicciano, Frosinone, Modena, Napoli Poggioreale, Paola (Cs) e Verona. Importante sottolineare come quasi il 70% dei suicidi sia avvenuto all’interno di una sezione a custodia chiusa. Di questi, in almeno quattro casi le persone si trovavano in una celle di isolamento. In almeno altri quattro, nel reparto nuovi giunti. Tre suicidi sono avvenuti in sezioni ex art. 32 reg. esec., ossia dove vengono generalmente detenute le persone più dicili da gestire. Due persone si trovavano all’interno di un’articolazione per la tutela della salute mentale e un’altra in una sezione chiamata per “minorati psichici” (art. 111 DPR 30 giugno 2000, n. 230).
A proposito di suicidi, da segnalare come nel corso del 2024 si sono registrati 7 suicidi di appartenenti alla Polizia Penitenziaria, uno dei numeri più alti di sempre. Ed il 2025 non promette meglio. Dall’inizio dell’anno si sono tolti la vita a gennaio a Paola un impiegato delle funzioni centrali di 48 anni, a giugno a Porto Azzurro un sovrintendente di 58 anni e, sempre a giugno, a Secondigliano, un sovrintendente di 59 anni. Il “Pianeta Carcere” sta collassando da tutti i punti di vista e il nuovo piano governativo di recente approvazione potrebbe non bastare.
(Fonte “Ristretti Orizzonti e “Antigone”)