Cronaca

Grosseto, multano madre e figlio con 10 mila euro, ma il ragazzo è minorenne e il Tribunale annulla la sanzione

Dal pianto al sorriso, il Tribunale di Grosseto ha annullato un’ingiunzione di pagamento di ben 10 mila euro a una donna che ha potuto tirare dopo 6 anni un sospiro di sollievo. I minori non posso essere multati per violazione al codice della strada, vanno multati direttamene i genitori. Una sentenza della Cassazione del 2020 ha chiarito ogni dubbio al riguardo, ed è stata proprio tale pronuncia a orientare le decisioni dei giudici di Grosseto. Nel 2019 infatti la Prefettura aveva notificato alla famiglia la sanzione, al ragazzo e a sua madre, e successivamente aveva anche respinto il loro ricorso. Anche il giudice in fase preliminare aveva confermato la maxi multa e e la donna, una 40enne dipendente statale che vive di stipendio, era disperata. La sanzione si riferiva ad un episodio avvenuto alla fine di agosto del 2019, quando le forze dell’ordine avevano fermato il figlio minorenne alla guida di una Vespa 125, durante un posto di blocco, e avevano scoperto che il ragazzo non aveva mai conseguito la patente A1, necessaria per legge per guidare un motociclo. Inevitabile la multa e il sequestro del mezzo. Gli agenti sanzionano il ragazzo e la madre in solido. con una multa da 5 mila euro che poi è raddoppiata dopo il rigetto del ricorso sia da parte della Prefettura sia da parte del giudice. Sembra ineccepibile il fatto contestato, e la donna pare essere costretta a pagare, ma i legali della donna notano sono convinti di avere in mano la carta vincente e tutti insieme decidono di andare in aula e affontare il processo di di merito. E la sentenza dei giorni scorsi del Tribunale di Grosseto, a firma del giudice Beatrice Bechi, ha dato loro ragione su tutta la linea, annullando la sanzione, l’ingiunzione di pagamento e l’ordinanza prefettizia. La donna e il ragazzo non dovranno pagare nulla. Si è arrivati a tale conclusione perché, forse non tutti sanno che un minorenne non può essere multato, e la sanzione andava fatta esclusivamene alla madre. Il fatto che il provvedimento si riferisse invece ad entrambi è stato il motivo dell’annullamento. La normativa infatti prevede che non può essere assoggettato a sanzione amministrativa chi, al momento in cui ha commesso il fatto, non aveva compiuto i diciotto anni, e che della violazione risponde chi era tenuto alla sua sorveglianza, in questo caso la madre. E la Cassazione ha fugato ogni dubbio anche con recenti pronunce. Per cui i giuidici di Grosseto si sono adeguati alla interpretazione di Piazza Cavour: “Alla luce di tale norma, quindi, qualora un soggetto minorenne sia colto nella violazione delle prescrizioni del codice della strada, il verbale con cui l’autorità irroga la sanzione deve essere elevato nei confronti dei genitori in quanto esercenti la potestà genitoriale”. Scacco matto per la donna, e anche per il ragazzo.