Cronaca

“Mi hanno tolto 11 denti sani in 4 ore”: due dentisti a processo a Torino per lesioni e truffa

Due dentisti a processo, hanno rovinato una donnna. «Mi dissero che sarei rimasta con i denti in mano, che sarebbero caduti tutti. Mi sono fidata. E invece mi hanno rovinata». È il racconto agghiacciante di una donna di 55 anni, originaria di Genova, che si è rivolta a un centro odontoiatrico di Torino per sistemare alcuni ponti dentali e si è ritrovata con undici denti sani estratti nel giro di quattro ore.

I due odontoiatri che l’hanno presa in carico sono ora a processo. Entrambi devono rispondere dell’accusa di lesioni, mentre uno dei due è imputato anche per truffa e per esercizio abusivo della professione medica. Secondo la Procura, la paziente sarebbe stata sottoposta a un intervento completamente sproporzionato e non giustificato da alcuna necessità clinica. Al posto di una semplice revisione dei ponti laterali, si è vista proporre una “bonifica dentaria totale”: undici estrazioni nell’arcata superiore e nove in quella inferiore, senza una panoramica o altri esami diagnostici preliminari.

«Cercavo uno studio che non costasse troppo – ha raccontato la donna in aula – e li ho trovati online. Mi dissero che usavano una nuova tecnica americana, rapida ed efficace. Mi garantivano che avrebbero fatto tutto in un giorno». Dopo un primo colloquio, fissato a Torino, ha ricevuto una visita sommaria e, già il giorno dopo, è stata sottoposta all’intervento. Nessuna diagnosi dettagliata, solo l’allarmismo: «Mi dissero che quei denti sarebbero caduti comunque. E che bisognava toglierli tutti».

L’intervento durò quattro ore. La sera, in albergo, la donna stava male e soffriva. Dopo due giorni tornò nello studio per ricevere la protesi, ma non era quella mostrata in fotografia: «Era diversa. Non riuscivo a parlare, né a mangiare. Avevo una relazione e l’ho chiusa per la vergogna. Mi isolavo. Per mesi ho evitato specchi e fotografie. Solo più tardi, grazie a un odontotecnico, sono riuscita ad avere una protesi provvisoria, ma ancora oggi devo stare attenta a ogni movimento. Frequento una neuropsichiatra».

La paziente aveva versato un acconto di 3.000 euro. Quando tornò per lamentarsi del risultato, i professionisti le proposero di operarla nuovamente, gratuitamente. Ma il rapporto si interruppe in quel momento. Poco dopo, decise di denunciare tutto. «Non era il lavoro concordato. Mi sentivo tradita, usata. Avevo affidato a loro la mia salute, e invece mi hanno tolto anche il sorriso».

Il processo è in corso al Tribunale di Torino. Secondo l’accusa, uno dei due dentisti avrebbe eseguito le estrazioni senza nemmeno effettuare un approfondimento diagnostico, mentre l’altro è imputato anche per aver indotto la paziente a sottoporsi a un intervento radicale e per averle fornito una protesi difforme da quanto concordato. Inoltre, l’uomo risulta cancellato dall’Ordine dei medici per il mancato pagamento delle quote professionali da oltre dodici anni, motivo per cui è accusato anche di esercizio abusivo della professione.