Maltrattamenti e violenze su disabili in una comunità in Piemonte, i carabinieri arrestano 8 persone
Userna: disabili picchiati, umiliati e molestati. Blitz all’alba, otto arresti nella comunità lager. A Userna, frazione di San Giovanni nel Pinerolese, in Piemonte, c’era una comunità per disabili. Doveva essere un rifugio, un luogo sicuro. Era un inferno. Questa mattina, 19 giugno, i carabinieri del Nas hanno fatto irruzione all’alba: otto arresti, sei perquisizioni domiciliari. Sette operatori socio-sanitari e uno psicoterapeuta sono accusati di maltrattamenti gravissimi e, in un caso, di violenza sessuale.
Le vittime sono persone con disabilità intellettive e cognitive. Fragili, indifese. Sottoposte ogni giorno a un regime di terrore: botte, insulti, strattoni, percosse, derisioni continue. Un operatore è stato filmato mentre palpeggiava le parti intime di un ospite. I fatti sono emersi grazie a un’indagine partita il 17 aprile, quando tre operatori erano già finiti in manette. Le telecamere e le intercettazioni hanno rivelato tutto: una quotidianità fatta di violenza, psicologica e fisica. Le urla, le risate degli aguzzini, le lacrime mute delle vittime.
La struttura era gestita da una cooperativa che opera in diverse Rsa tra Piemonte e Lombardia. Una rete di assistenza che, almeno a Userna, ha fallito nel peggiore dei modi. Gli arrestati sono stati messi ai domiciliari. Nessuno è finito in carcere. «Questi episodi dimostrano l’urgenza di controlli veri, costanti, severi», dicono i Nas. Ma la domanda brucia:
quante “Userna” ci sono ancora, nascoste sotto il nome di cura? E quante vittime devono ancora sopportare in silenzio?