Cronaca

Licenziato denuncia la ditta per discriminazione religiosa, il Tribunale di Lucca lo reintegra

Licenziato denuncia la ditta per cui lavorava accusandola di averlo fatto fuori solo perché aveva cambiato religione, il giudice ritiene non provata la discriminazione religiosa, ma lo reintegra ugualmente: “Motivazioni contraddittorie alla base del provvedimento”. Il Tribunale di Lucca ha anche condannato la ditta a pagargli 12 mensilità come indennizzo per averlo licenziato in modo illegittimo. Queste le conclusioni a cui è arrivato il giudice Antonella De Luca del Tribunale lucchese al termine del processo di primo grado, terminato nei giorni scorsi con la pubblicazione della sentenza. L’operaio era stato prima rimproverato per iscritto e poi successivamente licenziato nel novembre del 2023. Nel 2017 era stato assunto a tempo indeterminato. Poi aveva deciso di cambiare religione e quando lo aveva comunicato ai suoi capi, che a suo dire fanno parte dello stesso movimento religioso, erano iniziati i problemi. Dapprima attraverso contestazioni e poi con il licenziamento. L’uomo aveva quindi impugnato il provvedimento rivolgendosi ai giudici che anche se non hanno riscontrato abbastanza prove per parlare di discriminazione religiosa hanno comunque ritenuto eccessivamente contraddittorie le motivazioni alla base del suo allontamento dal posto di lavoro. I giudici hanno analizzato l’intera documentazione, ascoltato testimoni in aula, e letto le varie mail e i vari messaggi tra la ditta e il lavoratore, prima di giungere alla sentenza. Una vicenda che potrebbe proseguire anche in corte d’Appello. Si vedrà.