Cronaca

Lascia tutti i suoi beni agli “amati” vicini di casa e niente ai parenti, la storia e il processo per l’eredità di “nonna Franca” di Empoli

Vedova e senza figli lascia tutti i suoi beni agli “amati” vicini di casa ma due parenti impugnano il lascito, con motivazioni di fuoc, che lasciavano presagire scenari decisamente inquietanti, ma era tutto a posto, tutto regolare. “Era cieca non può aver scritto il testamento olografo, siamo noi gli unici eredi”, così una cugina e una nipote di nonna Franca hanno dato il via a 8 anni di udienze per arrivare alla verità sull’intera vicenda legata al suo testamento. La corte d’Appello di Firenze nei giorni scorsi ha dichiarato assolutamente legittimi i due testamenti olografi ritrovati in casa dell’anziana donna, a Empoli, all’indomani della sua morte. Nonna Franca era deceduta a gennaio del 2017 e pochi giorni prima, forse sentendo arrivare la fine, aveva scritto di suo pugno due testamenti, lasciando tutti i suoi averi ai suoi amici e al geometra di famiglia, che l’avevano sempre aiutata negli anni, specie da quando era morto il marito, e che erano stati al suo fianco fino all’ultimo giorno. “Lascio tutto i miei averi alle persone che mi hanno voluto bene”, scriveva infatti nonna Franca nel testamento, aggiungendo la frase perentoria: “ai parenti nulla”. L’eredità contesa consiste in due appartamenti, circa 70 mila euro, un garage, gioielli, pietre preziose tra cui rubini, e tre orologi d’oro di marca, molto antichi e di grande pregio e valore. Alla morte due parenti avevano chiesto ai giudici empolesi la nullità di tutte le disposizioni testamentarie, adducendo diverse motivazioni molto suggestive e preoccupanti: che la donna era cieca, che quindi non avrebbe potuto scrivere i testamenti di suo pugno, che questi testamenti erano stati ritrovati in circostanze strane, che la donna non stava bene anche da un punto di vista psicologico, che era fragile e manipolabile, e che le persone indicate nei lasciti non erano chiare e certe. I giudici nei due gradi di giudizio, viste queste contestazioni, hanno avuto il loro da fare per venire a capo della vicenda. La corte d’Appello ha ascoltato decine di testimoni, anche un sacerdote, acquisito documenti, e disposto due perizie, una grafologica e l’altra medico-legale, per stabilire le sue condizioni di salute nei mesi precedenti alla sua morte. Anche i giudici di secondo grado hanno stabilito che invece tutto si era svolto in modo regolare e legittimo, e gli 8 eredi ora potranno far valutare l’eredità ed entrarne in possesso, proprio come voleva nonna Franca che stava bene da un punto di vista cognitivo, e la sua vista non aveva problemi tali da non poter scrivere o leggere, anzi guardava le partite di calcio della sua amata Juventus in televisione, senza occhiali, e fino agli ultimi giorni di vita. E infine le perizie hanno dimostrato che non c’è stata alterazione nei documenti né manipolazione alcuna. Insomma era tutto a posto, la 90enne ha scelto in pieno possesso delle sue facoltà mentali a chi lasciare i suoi beni. Fino al giorno prima della sua morte, accompagnata dalle sue amiche, è sempre uscita di casa per una breve passeggiata, salutare per i problemi articolari di cui soffriva. E’ morta nel suo letto dove le amiche l’hanno ritrovata una mattina di fine gennaio del 2017. La sue volontà saranno rispettate.