La tragedia di Napoli, il fallimento di una relazione che diventa detonatore di un omicidio-suicidio
Una relazione finita da poco, una ferita non accettata, un confronto richiesto e un tragico finale. Nella notte tra il 21 e il 22 maggio 2025, Daniela Strazzullo, 31 anni, è stata trovata agonizzante all’interno di una Renault Captur parcheggiata a Volla, in provincia di Napoli. Era al posto di guida, colpita alla testa da un proiettile. Poco distante, in via Pinocchio, nel quartiere Ponticelli, i carabinieri hanno rinvenuto il corpo senza vita di Ilaria Capezzuto, 34 anni. Stringeva ancora tra le mani la pistola calibro 9 utilizzata per colpire l’ex compagna e poi per togliersi la vita.
Secondo una prima ricostruzione degli investigatori, il movente del gesto sarebbe da ricondurre alla fine della relazione sentimentale tra le due donne, interrotta di recente in modo brusco. Quella notte si erano incontrate per un chiarimento. Nessuno però avrebbe potuto immaginare che quel confronto sarebbe sfociato in una tragedia.
Daniela è stata trasportata d’urgenza all’Ospedale del Mare, dove è stata subito presa in carico dai medici. Nella giornata del 22 maggio è stata dichiarata la morte cerebrale. Il decesso è stato ufficialmente confermato nelle prime ore del 23 maggio.
L’arma, una pistola calibro 9 con matricola abrasa, era detenuta illegalmente. Sulla sua provenienza sono in corso le indagini da parte dei carabinieri di Torre del Greco e Torre Annunziata, sotto il coordinamento delle procure di Napoli e Nola. Entrambe le donne risultavano già note alle forze dell’ordine per precedenti non associativi. Non risultano però denunce reciproche o segnalazioni che potessero far intuire una simile escalation.
La comunità è ancora sotto shock. Daniela, impiegata nel settore commerciale, era conosciuta e stimata, così come Ilaria, che aveva avuto esperienze lavorative saltuarie. Amici e conoscenti si sono stretti nel dolore, mentre i social sono stati invasi da messaggi di cordoglio e incredulità.
Il caso riaccende i riflettori su dinamiche relazionali che, anche al di fuori del contesto di violenza di genere classica, possono sfociare in gesti estremi. È il fallimento di una relazione che diventa detonatore di un atto irrimediabile, consumato nel silenzio di una notte, senza testimoni.