La palazzina “fantasma”, il caso record di Torino tra tabelle sballate, amianto e incuria istituzionale
Torino, palazzina “fantasma”: amianto segnalato, tabelle millesimali sbagliate, incuria e degrado. Ma nessuno interviene. Una palazzina nel cuore di Torino, in Via Rosta 2, si trasforma in un caso emblematico di incuria istituzionale. Tra tabelle millesimali errate, possibili dispersioni di amianto e rimpalli di responsabilità, i cittadini denunciano l’abbandono delle istituzioni.
Maria Luce Cecconi, residente al primo piano del condominio di Via Rosta 2, ha incaricato nel 2018 una geometra per verificare la correttezza delle tabelle millesimali del palazzo. Il risultato? Un’anomalia evidente: la planimetria allegata al regolamento condominiale non coincide con quella catastale. La superficie reale dell’appartamento è minore rispetto a quanto riportato nei documenti ufficiali, alterando così le quote millesimali e, con esse, la ripartizione delle spese tra i condomini.
La perizia della geometra Maria Rosa Conversano ha confermato l’errore, suggerendo la revisione globale delle tabelle millesimali. Un errore che potrebbe coinvolgere anche altri appartamenti del palazzo. Tuttavia, da allora, nulla è stato fatto. Nessuna rettifica, nessuna convocazione condominiale, nessuna risposta concreta.
Come se non bastasse, il 2 giugno 2025 è arrivata anche una segnalazione PEC urgente: si parla di presunta presenza di amianto e di una possibile dispersione nell’ambiente. Il cittadino Riccardo Gorrieri ha scritto a tutte le autorità competenti – ARPA Piemonte, Polizia Municipale, ASL, Carabinieri e Sportello Nazionale Amianto – chiedendo un intervento immediato.
La risposta dello Sportello Nazionale Amianto è stata sconcertante: il Comune di Torino non ha attivato il servizio informativo gratuito previsto per legge. Di fatto, nessuno degli enti coinvolti sembra essersi mosso. Una segnalazione che, nel silenzio generale, rischia di restare lettera morta, nonostante le potenziali conseguenze sanitarie per gli abitanti dello stabile.
Un condominio con planimetrie sballate, tabelle errate, allarmi sanitari inascoltati. Eppure tutto tace. In una città che ambisce alla modernità e alla sostenibilità, fa riflettere come un palazzo nel centro urbano possa trasformarsi in una zona d’ombra dove il diritto all’informazione, alla salute e alla trasparenza viene calpestato tra l’indifferenza delle istituzioni.
I cittadini di Via Rosta 2 chiedono ora risposte. Vere. E azioni concrete, prima che questa storia diventi l’ennesima cronaca dell’abbandono annunciato.