Un totale di 1.521.000 euro di risarcimento danni per una tragedia che si poteva evitare secondo i giudici. È questa la somma che il tribunale di Pavia ha riconosciuto in primo grado civile ad una famiglia per il dramma che aveva colpito il loro bambino alla nascita, nella notte del 7 giugno 2018, all’ospedale di Vigevano, gestito dall’Asst di Pavia. Quella che doveva essere di gioia, si è trasformata in un dramma. Con il bambino collassato poche ore dopo il parto e alla fine rimasto invalido: la famiglia vive in Lomellina. Il piccolo è rimasto schiacciato dalla madre durante la prima notte, la donna era esausta dopo il parto. L’Asst di Pavia è stata riconosciuta corresponsabile per metà dell’accaduto.
Secondo quanto emerso in tribunale, la gravidanza procedeva senza problemi. Gli esami erano sempre regolari e la madre godeva di buona salute. Alla 37° settimana si registravano però alcuni valori epatici alterati e i sanitari avevano disposto il ricovero. Il parto era stato indotto e alle 21.10 del 7 giugno era nato un bimbo sano, con parametri ottimali. Subito dopo, il neonato era stato posto sul petto della madre, nel cosiddetto contatto pelle a pelle. Una pratica che, se correttamente monitorata, favorisce il legame e l’avvio dell’allattamento. Quella notte, però, secondo il tribunale civile di Pavia era mancato un controllo costante. La madre, stanca e alla sua prima esperienza di parto, era rimasta distesa su un fianco senza che nessuno la informasse dei rischi.
Erano passati pochi minuti e la donna si era accorta che il piccolo non succhiava più dal seno e non reagiva. Per questo la donna ha provato a chiedere aiuto più volte, ma l’intervento dei sanitari sarebbe arrivato tardi. Alle 22.05 il bambino era già in arresto cardiaco. Era seguita una corsa d’urgenza al policlinico di Pavia. Il piccolo era sopravvissuto, ma con danni gravissimi: encefalopatia ipossico-ischemica, paralisi cerebrale infantile, assenza di deglutizione, crisi epilettiche continue. Nei mesi successivi la famiglia ha affrontato ricoveri su ricoveri, terapie complesse. Il bambino ha riportato danni permanenti.
La famiglia, difesa dall’avvocata Carmela De Lucia di Genova, si è rivolta al tribunale di Pavia, chiedendo il riconoscimento delle responsabilità dell’ospedale. L’Asst Pavia, titolare della struttura, era rappresentata dall’avvocato Paolo Salvini di Torino. Il tribunale civile, con la giudice Raffaella Filoni, ha accolto in parte le richieste della famiglia. Nella sentenza si sottolineava come mancasse un monitoraggio e come la madre non fosse stata informata sulle corrette posizioni.
Proprio questa mancanza di sorveglianza veniva individuata come causa del collasso del neonato. Per questo Asst è stata ritenuta responsabile al 50%. Le somme liquidate: 1.091.218 euro al bambino per i danni permanenti; 100mila euro ciascuno ai genitori; 25mila euro al fratello minore nato successivamente; 35mila euro a ciascuno dei quattro nonni. Una sentenza di primo grado, che potrebbe essere appellata da Asst. Ma anche dalla famiglia del bimbo, che aveva chiesto un risarcimento di tre milioni.
(Fonte La Provincia)