Iran, ore di attesa: tutti col fiato sopeso per capire se ci sarà una escalation o se si può tornare a dialogare
Momenti di attesa, snervante, per tutti, si spera tornino le trattative. I dubbi e le poche certezze. Il giorno dopo che il presidente Donald Trump ha dichiarato che il programma nucleare iraniano era stato “completamente e totalmente annientato” dalle bombe americane anti-bunker e da una raffica di missili, lo stato effettivo del programma sembrava molto più confuso, con alti funzionari che ammettono di non conoscere il destino delle riserve di uranio iraniano arricchito ad un livello vicino a quello necessario per una bomba. Riserve che gli iraniani potrebbero aver messo in salvo in tempo. I dubbi rimbalzano anche sui media Usa.
“Lavoreremo nelle prossime settimane per assicurarci di fare qualcosa con quel combustibile e questo è uno degli argomenti su cui parleremo con gli iraniani”, ha detto lo stesso vicepresidente J.D. Vance ad Abc, riferendosi ad una quantità di uranio sufficiente a produrre nove o dieci armi atomiche.
Ciononostante, ha sostenuto che il potenziale del paese per trasformare quel combustibile in armi e’ stato sostanzialmente ridimensionato perché non ha più le attrezzature per trasformarlo in armi operative. Nel briefing con i giornalisti, is Segretario alla Difesa Pete Hegseth e il capo di stato maggiore congiunto, Dan Caine, hanno evitato le affermazioni massimaliste di Trump sul successo dell’operazione. E hanno affermato che una valutazione iniziale dei danni subiti in battaglia in tutti e tre i siti colpiti dai bombardieri B-2 dell’Aeronautica Militare e dai missili Tomahawk della Marina ha mostrato “gravi danni e distruzione”. Ma gli esperti dicono che serviranno settimane per capire quanto l’attacco e’ stato devastante ed efficace.
Con voce calma e rassicurante, davanti a una folla di fedeli, Ali Khamenei pronuncia: «La mia vita non ha alcun significato. Anche se mi uccideranno, non consideratelo una perdita, finché rimanete saldi ai principi dell’Imam Hussain. Stiamo vincendo questa guerra finché non ci inchiniamo davanti al potere e all’avidità». È un video molto condiviso dai pochi sostenitori del regime che lo postano per dimostrare a chi non ci crede, che il barbuto leader di 86 anni è un uomo coraggioso, pronto a tutto per il suo Paese. Gli oppositori rispondono con centinaia di commenti a tratti ironici, a tratti furiosi. «È così eroico che nemmeno i suoi sanno dove si trovi». Si vedrà.