Cronaca

In custodia cautelare 13 persone, facevano parte della “banda dei Rolex”, decine di colpi eseguiti in Italia e all’estero

Sgominata “la banda dei Rolex”, tredici le misure cautelari eseguite dalla polizia su ordine della Procura di Lucca. Avevano messo in piedi una vera e propria banda specializzata in furti e rapine di orologi di lusso, che metteva nel mirino e sceglieva come vittime persone facoltose in alcune delle principali mete turistiche estive d’Europa, fra le quali Forte dei Marmi. Alla fine, però, la polizia li ha scoperti stroncando un’associazione a delinquere che coinvolgeva almeno 22 soggetti, 13 dei quali sottoposti a misure cautelari da parte del gip del tribunale di Lucca.

Nella sola estate del 2024, stando a quanto emerso nel corso delle indagini, i malfattori hanno racimolato un bottino pari a 374 mila euro non solo al Forte, ma anche a Milano e Torino. Ma la banda, composta da italiani originari della Campania, agiva anche in Spagna – a Ibiza -, Francia – Nizza, Cannes e Saint Tropez – e Germania – Monaco di Baviera -.

L’inchiesta, che ha visto il coinvolgimento anche della polizia francese e di quella spagnola, oltre che delle squadre mobili di Napoli, Avellino, Caserta, Salerno e Foggia, ha fatto emergere la presenza di una rete di conoscenze e fiancheggiatori che aiutava i rapinatori a trovare case in affitto, auto, documenti e targhe.

Gli investigatori della Squadra Mobile di Lucca hanno documentato l’esistenza di uno schema ben collaudato: assieme a dei complici che li seguivano a bordo di autovetture, i malfattori percorrevano in moto le strade più trafficate della località turistica a caccia di una vittima. Non appena individuata, attendevano il momento giusto e, dopo averla aggredita, le strappavano l’orologio. La gang agiva spesso con modi violenti, anche nei confronti di persone anziane una delle quali è stata colpita con pugni in faccia e al torace. Ognuno dei componenti aveva un ruolo ben preciso: si va dagli esecutori materiali delle rapine a chi si occupava di spostare gli scooter utilizzati per compiere il crimine, allo scopo di eludere eventuali controlli delle forze dell’ordine.

Tra i componenti della banda c’era anche chi, per ogni rapina, si occupava di trovare una base logistica dove soggiornare per le trasferte. Nel mirino, oltre ad alcune note località turistiche estive, c’erano anche grandi città per occasioni particolari come ad esempio importanti partite di calcio. La banda agiva in modo rapidissimo: pochi minuti dopo la rapina, gli scooter venivano caricati sui furgoni e fatti così sparire dalle strade.

A seguito dell’esecuzione delle misure cautelari, nove degli indagati sono stati messi agli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico. Gli altri quattro, invece, sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il resto della banda, viste le posizioni marginali, è stato denunciato a piede libero.

(Fonte Corriere Fiorentino)