Il satellite “Biomass” dell’Esa è in orbita, monitorerà l’anidride carbonica e il riscaldamento globale
Lanciato il satellite Biomass dell’Agenzia spaziale europea: monitorerà il carbonio nelle foreste. Il satellite è dotato di strumenti per misurare come la deforestazione incide sul cambiamento climatico e per stimare la quantità di anidride carbonica immagazzinata nella biosfera terrestre. L’Esa stava lavorando da tempo a questo satellite che assolverà ad un ruolo fondamentale nel valutare l’impatto sul cambiamento climatico. Il richiamo ad aumentare la presenza di alberi anche nelle città per limitare lo scarico nell’atmosfera di anidride carbonica da cui dipende buona parte del riscaldamento dell’atmosfera è frequente. I dati finora sono incerti circa l’azione di assorbimento che oggi è valutata in otto miliardi di tonnellate all’anno di CO2. Per questo è nato il progetto del satellite Biomass per misurare le capacità soprattutto dei “polmoni verdi” della Terra come la foresta amazzonica vittima di tagli sconsiderati.
Proprio dai bordi della foresta amazzonica dove è attiva la base spaziale dell’Esa di Kourou è stato lanciato Biomass con il vettore italiano Vega-C. «Il nuovo veicolo spaziale consentirà una straordinaria missione unendosi alla famiglia dei nostri satelliti Explorer con la quale si indagano vari aspetti ambientali raggiungendo straordinari risultati», sottolinea Simonetta Cheli direttore in Esa dell’osservazione terrestre.
Il satellite è volato ad un’altezza di 666 chilometri e rappresenta anche una sfida tecnologica. La ragione sta nel nuovo tipo di radar di cui è dotato che riesce a scandagliare in profondità la biomassa delle foreste alle diverse altezze fino al suolo. Si tratta di un radar ad apertura sintetica che funzione nella banda P ed è dotato di una grande antenna che si apre in orbita come un ombrello del diametro di 12 metri. Grazie ad essa e ai suoi sistemi di raccolta degli scandagli Biomass (pesante 1250 chilogrammi) può vantare di essere il primo satellite di questo genere.
Con l’eccezionale radar, oltre a indagare le foreste, i segnali possono penetrare nel sottosuolo nelle regioni desertiche cogliendo la presenza di bacini d’acqua sotterranei. Ma intanto il suo obiettivo principale è scrutare il mondo degli alberi e consentire agli scienziati di valutare il ciclo del carbonio e misurare come la deforestazione incide sul cambiamento climatico. Per questo i dati saranno forniti anche alle Nazioni Unite.
Il lancio di Biomass consolida la buona salute del vettore Vega-C di Avio. «Il suo ruolo è strategico nel rispondere alle esigenze di accesso allo spazio dell’Europa» sottolinea Giulio Ranzo alla guida di Avio. Ed ora si appresta ad essere ulteriormente potenziato. Nei giorni scorsi, sempre nel poligono di Kourou, è stato collaudato con successo il nuovo primo stadio (P160C) dello stesso vettore con una maggior massa di propellenti (più 14 tonnellate) che arriva a 157 tonnellate. Il nuovo primo stadio P160C sarà utilizzato sia su Vega-C sia come razzo ausiliario del più grande vettore Ariane-6 aumentando le capacità di carico di entrambi.
(Fonte Corriere della Sera)