Scienza e società

Il primo volo spaziale tutto al femminile, firmato “Blue Origin”, l’azienda aerospaziale di Jeff Bezos

Il primo volo spaziale tutto al femminile: a bordo di Blue Origin anche Katy Perry e Lady Bezos. Decollerà oggi alle 9,30 del mattino dal deserto del Texas (le 15,30 in Italia del 14 aprile) il primo volo tutto al femminile firmato Blue Origin, l’azienda aerospaziale di Jeff Bezos. A bordo ci sarà anche la futura moglie del fondatore di Amazon, Lauren Sànchez, giornalista e pilota di elicotteri: i due convoleranno a nozze a fine giugno a Venezia. Il volo spaziale ha in effetti il sapore di un addio al nubilato di lusso. Accanto a Sànchez anche la cantante Katy Perry, la conduttrice televisiva Gayle King, volto storico di CBS Morning , la produttrice cinematografica Kerianne Flynn, l’ex scienziata della NASA Aisha Bowe, l’attivista per i diritti civili, nominata per il Nobel per la pace, Amanda Nguyen.

Non accadeva dai tempi di Valentina Tereshkova, la prima donna a volare nello spazio da sola nel lontano 1963, che un equipaggio spaziale fosse composto solo da donne. Questa volta però si tratta di civili, turiste dello spazio e non di astronauti di professione.

Il piano di volo.
Le big six, vestite con attillatissime tute spaziali blu saliranno a bordo del razzo New Shepard per vivere tutte insieme l’esperienza di attraversare il confine dell’atmosfera terrestre. La missione durerà appena 11 minuti, il tempo necessario per superare la linea di Kármán (confine simbolico dello spazio) a 106 chilometri di altitudine e vivere per qualche minuto l’assenza di gravità.

Tre minuti dopo il decollo, la capsula si separerà dal razzo, che tornerà a terra. La navicella invece – completamente autonoma – proseguirà il viaggio fino a raggiungere l’altitudine stabilita e inizierà a salire a una velocità pari a tre volte quella del suono. Al quarto minuto di volo le passeggere si slacceranno le cinture per fluttuare in assenza di peso e ammirare la Terra vivendo quindi circa tre minuti di microgravità. Secondo i programmi, la capsula rientrerà poi delicatamente sulla Terra con un atterraggio assistito da paracadute, vicino al sito di lancio nel deserto del Texas occidentale.
Il New Shepard, alto 18 metri, è un veicolo autonomo senza pilota ed è dotato di un motore chiamato BE-3 che gli permette di accelerare verso lo spazio fino a quattro volte la velocità del suono (Mach 4) così come di tornare alla base, rallentano fino a 8 chilometri all’ora. La capsula è dotata di ampie finestre per godersi il panorama e ha già trasportato nello spazio diverse personalità, tra cui Jeff Bezos stesso, l’attore di Star Trek William Shatner, l’ex campione Nfl Michael Strahan e Laura Shepard Churchley, figlia di Alan Shepard, il primo americano a volare nello spazio. Proprio Jeff Bezos con il volo del 20 luglio del 2021 (anniversario dello sbarco sulla Luna) inaugurò l’era del turismo spaziale).
Il design delle tute spaziali.
Lauren Sanchez ha personalmente disegnato la tuta spaziale, facendosi aiutare da due stilisti, Fernando Garcia e Laura Kim, i co-fondatori della griffe Monse che sono direttori creativi di Oscar de la Renta. «Abbiamo reinventato il vestito degli astronauti» ha spiegato Sanchez, commentando il fatto che le tute sono molto attillate. «Penso che i completi siano eleganti», ha detto lady Bezos «ma aggiungono anche un tocco di brio allo spazio». Le tute blu scuro sono decorate con una toppa con il logo della Nasa, una con il loro cognome e il logo di Blue Origin lungo tutto il braccio.

Le tute Monse Blue Origin, prodotte da Creative Character Engineering, sono realizzate in neoprene elasticizzato ignifugo, anziché nel tessuto lucido dall’aspetto di poliestere delle tute Blue Origin originali, più larghe , indossate daBezos su un volo nel 2021. «Non sapevamo neppure da dove iniziare, non ci sono precedenti perché tutte le tute spaziali per viaggi turistici sono maschili» ha raccontato Fernando Garcia al New York Times.

«La semplicità era importante, così come la comodità e la vestibilità, ma volevamo anche qualcosa di più audace come una tuta da motocross o una tuta da sci. Elegante e sexy». Il risultato ottenuto è una tuta aderente, con uno strato di compressione, un leggero collo alla coreana, una doppia zip frontale che si può aprire fino alla vita, una cintura e una cerniera laterale su ciascun polpaccio, con effetto zampa di elefante. Ogni membro dell’equipaggio è stato sottoposto a scansione corporea tridimensionale in modo che le tute potessero essere realizzate esattamente sulle loro misure.

 

(Fonte Corriere della Sera)