Il mistero dei cittadini palestinesi portati via da Gaza da false Ong verso il Sudafrica e non solo
Dal blog di Ennio Remondino, ex corrispondente della Rai, si apprende una notizia inquietante apparsa sul New York Times: cittadini palestinesi provenienti da Gaza, stimati in migliaia, vengono imbarcati con l’inganno su voli dalla destinazione sconosciuta una delle quali si è rivelata essere il Sudafrica. A quanto pare questi voli sono gestiti da cartelli criminali che con la complicità dei servizi segreti si spacciano per organizzazioni umanitarie e fanno anche pagare per il viaggio orchestrando truffe ben congegnate. La cosa di per sé non è una novità, pensiamo per es. alle mafie che gestiscono i viaggi degli immigrati verso le nostre coste e altre destinazioni, tuttavia è raccapricciante che la popolazione civile di Gaza dopo tutto quello che ha subito si ritrovi ora truffata e imbarcata su aerei dei quali in molti non conoscono la destinazione. Il governo sudafricano è caduto un po’ dalle nuvole manifestando un certo imbarazzo e tuttavia, visto che lì di apartheid se ne intendono, oltre a qualche lamentela governativa sono partite le inchieste giornalistiche. John Eligon, caporedattore del Times in Sudafrica, ha prima indagato su un caso singolo scoprendo poi che la truffa riguardava molte più persone. Questo genere di operazioni segrete sono funzionali alla progressiva deportazione dei palestinesi residenti a Gaza e vengono coperte da ampie zone grigie in cui false ONG screditano coloro che operano nel settore degli aiuti umanitari e ne squalificano il lavoro agli occhi della distratta opinione pubblica. Una di queste fantomatiche fondazioni, Al-Majd Europe, registrata in Germania, ha messo in atto consistenti operazioni di evacuazione di civili in teatri di guerra con metodi piuttosto opachi. I giornalisti arabi e africani che hanno cercato di fare luce sulla fondazione hanno verificato che non esistono uffici all’indirizzo della sede, nessuno risponde alle email e le foto del personale pubblicate sul sito risultano generate dalla IA. Secondo Al-Jazeera all’inizio queste operazioni venivano presentate come gratuite, in seguito oltre al denaro (tra 1500 e 5000 dollari a persona per imbarcarsi) venivano richiesti dati sensibili come certificati di famiglia, indirizzi dei parenti e documenti bancari, sfruttando la disperazione dei malcapitati. Il tutto avviene sotto lo stretto controllo delle autorità israeliane attraverso una rotta ben specifica che parte da Gaza e dopo l’imbarco in un aeroporto dell’IdF e uno scalo in Kenya arriva in Sudafrica. Il caso è diventato evidente dopo l’arrivo a Johannesburg di un volo charter con a bordo oltre 150 palestinesi tutti senza documentazione valida e carte d’imbarco completamente sballate. Ciò che si domandano i media arabi, africani e internazionali è: a chi giova avere un canale parallelo a quelli legali per occuparsi di questi trasferimenti senza alcun controllo da parte dell’ONU o organismi simili? Tutto ciò è stato definito come un modello avanzato di pulizia etnica e il timore espresso da più parti è che questa strategia sia orientata verso lo spopolamento progressivo della Striscia di Gaza. Processo alimentato da personaggi in quota al governo sionista israeliano come Smotrich, che viene dal mondo dei coloni (le cui ultime violenze sono state condannate persino dal presidente Herzog) e quel losco figuro – non esito a definirlo così – di Ben-Gvir, che arriva invocare la pena di morte per i sospetti terroristi producendosi in squallidi teatrini a favore delle telecamere mentre sbeffeggia e minaccia i prigionieri nelle carceri israeliane. Gente il più delle volte strappata dalle proprie case senza un’accusa o un valido motivo, solo per il fatto di essere palestinese. Se non è odio etnico questo…
