Linea Oriente

Il Medio Oriente è un ginepraio, un nodo gordiano che non può essere sciolto dall’acciaio delle lame

“Dio diede tre anelli: uno all’Ebraismo, uno al Cristianesimo e uno all’Islam. Ora dimmi tu, valente uomo, quale delle tre fedi sia la più verace; la giudaica, la cristiana o la saracina?”… No, non è il Signore degli Anelli, ma Giovanni Boccaccio che scriveva così dimostrando grande apertura mentale in quella che noi erroneamente consideriamo un’epoca oscura ovvero il cosiddetto Medioevo. Vediamo oggi di capire chi erano i saraceni. Dando una rapida occhiata alla Treccani possiamo apprendere che gli autori più antichi si riferivano a una popolazione specifica stanziata presso il deserto del Sinai; in seguito il termine passò a indicare tutte le stirpi arabe. Alcuni capi tribali avevano servito nelle legioni e stretto accordi con Roma per pattugliare le zone di confine a ridosso del deserto dove transitavano le vie carovaniere e la tratta degli schiavi, altri agivano indipendentemente come predoni e razziatori. La religione islamica quindi si propose come fattore unificante delle tribù, in questo senso va intesa anche la sharia, la legge islamica, che intende delineare una forma dello stato a differenza del cristianesimo che all’inizio si contrapponeva al governo centrale come una realtà rivoluzionaria prima di stringere il patto tra la spada e la croce. L’Islam durante la sua espansione è stato prima arabo poi persiano, turco, indiano, mongolo per poi proporsi come una religione planetaria. Trasferiamoci ora nel passato prossimo, in un grande paese che è a tutti gli effetti una potenza regionale: la Repubblica Islamica dell’Iran. Ai tempi dello scià, che intendeva rinnovare i fasti imperiali dell’antica Persia, i rapporti con Israele erano ottimi al punto che i due paesi collaboravano in vari settori sia tecnologici che economici. La rivoluzione guidata dall’ayatollah Khomeini di ritorno dall’esilio parigino, forte dell’appoggio di milioni di operai e contadini, spazzò via di malo modo il regime autocratico e corrotto di Reza Pahlavi. Gli israeliani presenti in gran numero nel paese fecero le valigie in fretta e furia, inoltre si aprì la crisi con gli Stati Uniti culminata nell’occupazione dell’ambasciata da parte degli studenti e la presa di ostaggi per un lungo periodo. Cosa c’entra tutto questo con ciò che accade oggi? C’entra nella misura in cui i partiti come Hamas o Hezbollah in Libano con le loro formazioni paramilitari sono sostenuti dall’Iran anche se dopo la caduta di Damasco li hanno un po’ abbandonati al proprio destino. Occorre cercare di capire le cause che hanno portato alla nascita di questi gruppi armati altrimenti è solo propaganda. Il Medio Oriente è un ginepraio, un nodo gordiano che non può essere sciolto dall’acciaio delle lame. Comprenderne tutte le dinamiche, le alleanze, le storiche avversioni non è un giochetto; per questo vi invito sempre ad approfondimenti individuali. Io non credo che i conflitti si possano del tutto eliminare dall’orizzonte umano; siamo una specie bellica, è inevitabile, altrimenti non sarei qui a scrivere su uno smartphone ma dovrei fuggire dai predatori. Non esiste altra soluzione che la diplomazia per stemperare e tentare di regolare certi istinti a livello globale. Prima del punto di non ritorno.