Cronaca

Il femminicidio diventa un reato a sè, punibile con l’ergastolo

Il femminicidio diventa un reato autonomo, punibile con l’ergastolo: il governo vara il disegno di legge: «Una novità dirompente».Il governo ha varato un ddl che fa diventare un reato autonomo il femminicidio, in quanto «atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna».«Chiunque cagiona la morte di una donna quando il fatto è commesso come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna o per reprimere l’esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà o, comunque, l’espressione della sua personalità, è punito con l’ergastolo. Fuori dei casi di cui al primo periodo, si applica l’articolo 575» del codice penale, che prevede una pena non inferiore a 21 anni.

Lo si legge nel disegno di legge che punta a introdurre il reato di femminicidio. La misura è stata decisa dal governo guidato da Giorgia Meloni oggi, alla vigilia dell’8 marzo, festa della donna.

Di «risultato epocale» parla il ministro della Giustizia, Carlo Nordio: «Il femminicidio viene inserito nell’ordinamento penale come fattispecie autonoma». E questo «da un lato esime da una serie di problematiche tecniche ma costituisce anche una forma di manifestazione potente di attenzione a questa problematica emersa negli ultimi anni in maniera così dolorosa che ha avuto un riconoscimento penale di prima levatura».

La ministra alla Famiglia e alle Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ha detto durante una conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che «si tratta davvero di una notività dirompente, non solo giuridica ma anche sul
piano culturale».

La ministra delle Riforme, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha detto che la decisione si è resa necessaria per «fermare la mattanza».

Maltrattamenti e revenge porn
«La pena è aumentata da un terzo alla metà se», nel caso di maltrattamenti di familiari o conviventi, «il fatto è commesso come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna o per reprimere l’esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà o, comunque, l’espressione della sua personalità», si legge nel decreto.

Negli stessi casi, la pena è aumentata da un terzo a due terzi per quanto riguarda le minacce e il revenge porn.

Attualmente i reati di maltrattamenti in famiglia sono puniti con la reclusione da tre a sette anni, pena che aumenta nel caso siano coinvolti minori, donne in stato di gravidanza o disabili.

Le pene vengono aumentate – considerando la nuova aggravante – per altri casi di reato, come lesioni personali, lesioni gravi o gravissime, pratiche di
mutilazioni degli organi genitali femminili, deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, omicidio preterintenzionale, atti persecutori.

Il codice rosso
Tra le novità previste dalla bozza del ddl c’è anche quella che riguarda le vittime dei reati come maltrattamenti, molestie sessuali, lesioni e stalking che dovranno ricevere «immediata comunicazione» sulla scarcerazione del condannato.

Un’altra novità prevista nella bozza del disegno di legge riguarda i casi di codice rosso, nei quali l’audizione della persona offesa non è più delegabile alla polizia giudiziaria, ma sarà «obbligatoria» per il pubblico ministero.

Altra norma che riguarda i magistrati è quella che, rafforzando gli oneri formativi, introduce l’obbligo per i magistrati di partecipare ad almeno uno specifico corso tra quelli organizzati dalla Scuola superiore della magistratura, indipendentemente dalla appartenenza a gruppi o sezioni
specializzate in materia e dalle funzioni svolte.

Meloni: «Norma importante contro questa intollerabile piaga»
«Oggi il governo compie un altro passo avanti nell’azione di sistema che sta portando avanti fin dal suo insediamento per contrastare la violenza nei confronti delle donne e per tutelare le vittime – commenta la premier Giorgia Meloni -. Il Consiglio dei ministri ha varato un decreto legge estremamente significativo, che introduce nel nostro ordinamento il delitto di femminicidio come reato autonomo, sanzionandolo con l’ergastolo, e prevede aggravanti e aumenti di pena per i reati di maltrattamenti personali, stalking, violenza sessuale e revenge porn. Norme che considero molto importanti e che abbiamo fortemente voluto per dare una sferzata nella lotta a questa intollerabile piaga». (Fonte Corriere della Sera)