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Il clima migliore d’Italia è a Bari, la classifica delle città dove caldo e freddo sono bilanciati tra loro, ma le notti tropicali sono in aumento ovunque

Un'immagine di Bari

Ancora una volta Bari si conferma come il capoluogo di provincia italiano con il clima migliore. A incoronare la città pugliese è la classifica elaborata dal Sole 24 Ore con i dati forniti da 3bmeteo relativi al decennio 2014-2024. La rilevazione tiene conto di 15 parametri che descrivono le condizioni di “bel tempo” che offrono un maggiore benessere a chi vive sul territorio. Ma l’edizione di quest’anno sottolinea anche che le ondate di calore, le “notti tropicali” e le temperature sono in aumento. E possono avere un effetto sulla nostra salute.

La classifica

Bari, Barletta, Pescara, Livorno, Enna, Ancona, Trieste, Chieti, Catanzaro, Pesaro-Urbino, ecco la top ten.
Per la prima volta dal 2019, ovvero da quando viene pubblicata la classifica, tre province del Sud dominano il podio. Dopo Bari, la Puglia può vantare anche la vicina Barletta-Andria-Trani. E al terzo posto, sempre sulla costa adriatica, troviamo Pescara. Il Mezzogiorno ha nella top 10 anche Enna, Chieti e Catanzaro. Altre città costiere occupano il resto delle posizioni più ambite: Livorno, Pesaro Urbino e Ancona (rappresentanti del Centro) e Trieste unica provincia del Nord.

Le grandi città

Per trovare le grandi città bisogna scorrere un po’ la classifica. Roma al 47esimo posto è poco sopra la metà della classifica che tiene conto di tutte e 107 le province italiane. Venezia si aggiudica il 15esimo posto, Cagliari è 26esima, Napoli 28esima, Genova 33esima. Molto più in basso, e quindi con un clima peggiore, troviamo gli altri centri più importanti del Paese: Bologna è al 74esimo posto, Milano al 77esimo e Firenze al 78esimo.

Le peggiori
In fondo alla classifica troviamo le province, dal Nord al Sud, con il clima peggiore: Belluno è 98esima, Benevento 99esima, Reggio Emilia al 100esimo posto, Parma al 101esimo, Cremona al 102esimo, Piacenza è 103esima, Alessandria è 104esima, Asti 105esima, Terni penultima e infine Caserta chiude la classifica.

I parametri

La classifica elaborata dal Sole 24 Ore come già detto si basa sui dati di 3bmeteo. Le informazioni vengono poi declinate in un punteggio finale che viene attribuito tenendo conto di 15 parametri climatici: soleggiamento, brezza estiva, indice di calore, nebbia, ondate di calore, giorni freddi, precipitazioni estreme, umidità relativa, raffiche di vento, escursione termica, notti tropicali, circolazione dell’aria, caldo estremo, percentuale giorni consecutivi senza pioggia, intensità pluviometrica. Ogni parametro va da un minimo di 0 a un massimo di 1.000.

L’aumento di temperature, le “notti tropicali” e le ondate di caldo

Dal confronto tra i dati e i rilievi fatti nelle passate edizioni, emerge l’aumento degli episodi climatici più violenti tra il 2010 e il 2024. Ci si riferisce a fenomeni quali le ondate di calore, le notte tropicali e i picchi di caldo estremo. Nelle città del Nord le temperature medie giornaliere sono cresciute in media di 2,4°C rispetto al 2010. Le giornate in cui sono stati toccati (o superati) i 35 gradi sono state 11 in più al Sud, passate da 6,4 a 17,6 all’anno; 12,5 in più al Centro, dove si è passati da 6,8 a 19,3 episodi. Questo tipo di eventi al Nord nel 2010 erano praticamente inesistenti (1,9 picchi di temperatura), mentre oggi se ne contano in media più di 11 all’anno. Il risultato, nella fascia oraria tra mezzanotte e le 6 di mattina, sono quasi 80 notti tropicali (con temperatura media uguale o superiore a 20°C) all’anno nelle città settentrionali, 36 in più rispetto a quante se ne registravano 15 anni fa.

Nel frattempo, i giorni piovosi diminuiscono e i periodi siccitosi sono sempre più lunghi, ma d’estate sale l’intensità pluviometrica media del giorno piovoso (da 9 a 13 millimetri di cumulata per ciascun giorno piovoso, nei 15 anni presi in esame).

(Fonte Il Sole 24 Ore)