Cronaca

I medici non si accorgono della sua patologia e il bambino resta invalido a vita, maxi risarcimento da 3 milioni e 700 mila euro

Poteva essere curato ma i medici lo hanno rimandato a casa nonostante un evidente ittero (il neonato era palesemente giallo) e la malattia rara che aveva alla nascita, nelle settimane successive, gli ha provocato una gravissima encefalopatia cerebrale che lo ha reso invalido fisicamente e anche a livello psichico, per sempre. Per i giudici del Tribunale di Padova e della corte d’Apello di Venezia, i responsabili della mancata diagnosi della sindrome di cui soffriva il neonato sono l’azienda ospedaliera padovana al 67% e la dottoressa che lo ha dimesso al 33%, e le rispettive assicurazioni hanno dovuto versare al ragazzo, che oggi ha 8 anni, e alla sua famiglia un maxi risarcimento da 3 milioni e 700 mila euro, per tutti i danni subiti, spese legali e interessi. I fatti risalgono al 2017 quando il piccolo viene al mondo. Il bimbo ha una patologia molto rara, la sindrome di Crigler-Najjar che se riconosciuta in tempo è curabile, altrimenti può portare a conseguenze disastrose e drammatiche. La sindrome di Crigler-Najjar è una malattia ereditaria rara del metabolismo della bilirubina, caratterizzata da un accumulo di bilirubina non coniugata nel sangue a causa di un difetto nell’enzima che la converte in una forma eliminabile dal corpo. I medici non si accorgono di nulla né eseguono analisi particolari nonostante il palese colorito giallastro del piccolo che viene dimesso e rimandato a casa con i genitori. Nel processo però le dimissioni sono state giudicate intempestive in quanto, a pochi giorni dalla nascita, il neonato presentava valori di ittero in crescita, motivo per cui avrebbe dovuto essere trattenuto al fine di monitorare la bilirubina ed iniziare prontamente la fototerapia veniva, inoltre, contestata la carente informazione sullo stato di salute del bambino da parte di tutti i sanitari intervenuti. Il minore, attualmente, presenta un quadro clinico consistente in un danno neurologico caratterizzato dalla compromissione dello sviluppo psicomotorio con un quadro aposturale, distonico, tetraparesi ed ipovisione. Vive praticamente assistito 24 h per i gravi danni subiti a livello fisico e psichico. Ma la sindrome di cui soffriva sin dalla nascita se non diagnosticata in tempo porta a danni permamenti perché il fegato non è in grado di espellere la bilirubina in eccesso. Infatti alti livelli di bilirubina, oltre a dare disturbi minori, possono essere tossici per il sistema nervoso centrale: ad alte concentrazioni di bilirubina i neuroni, cioè le cellule del cervello, subiscono danni severi. Come nel caso del bambino. Nelle scorse settimane al piccolo e alla sua famiglia, difesa e rappresentata dall’avvocato Nicola Todeschini, sono arrivati tutti i soldi del risarcimento stabiliti dai giudici ma nessuna cifra potrà mai compensare quello che è accaduto e che poteva essere evitato.