L’ha aspettata sotto casa, poi ha cambiato idea. L’ha seguita fino al parcheggio di un centro commerciale e ha deciso che lì, in mezzo alle auto e ai carrelli, avrebbe agito. A Prato, una donna di 52 anni è stata aggredita brutalmente dal suo ex fidanzato, un uomo di 35 anni, che non accettava la fine della relazione. Solo grazie al coraggio di tre passanti, estranei alla scena ma pronti a intervenire, l’aggressione non si è trasformata in tragedia.
Erano da poco passate le nove di mattina, martedì 20 maggio, quando l’uomo si è avvicinato alla donna mentre era ancora nella sua auto. Dopo aver aperto la portiera, ha cominciato a colpirla con un bastone, costringendola a scendere. Successivamente ha cercato di trascinarla nella propria macchina, tentando infine di soffocarla con un sacchetto di plastica infilato sulla testa.
In quel momento, alcuni passanti si sono accorti di quanto stava accadendo. Tra loro, tre cittadini stranieri: due uomini, uno egiziano e uno marocchino, e una donna magrebina, che si sono subito lanciati verso l’aggressore. L’uomo ha estratto un coltello, ma i tre hanno continuato a lottare, riuscendo a bloccarlo abbastanza a lungo da mettere in salvo la donna e farlo fuggire.
L’aggressore si è allontanato in auto, ma è stato rintracciato poche ore dopo al pronto soccorso dell’ospedale di Pistoia, dove si era recato per farsi medicare alcune ferite auto-inflitte. La polizia lo ha arrestato in flagranza differita, secondo quanto previsto dal Codice Rosso, che consente l’arresto entro 48 ore in presenza di prove documentate. Nella sua abitazione è stato sequestrato un coltello da cucina, mentre nella sua auto, gli occhiali della vittima.
La donna, insegnante in una scuola superiore, ha riportato ferite guaribili in dieci giorni. Ai carabinieri ha raccontato di non avere dubbi: senza l’intervento dei tre passanti, sarebbe morta. L’uomo è attualmente in carcere con le accuse di lesioni personali aggravate e atti persecutori. Il giudice ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare.
Il procuratore della Repubblica di Prato ha definito “decisivo” l’intervento dei tre soccorritori, sottolineando come il loro gesto rappresenti un esempio concreto di integrazione e coraggio civile. Un atto istintivo che ha salvato una vita.