Cronaca

Farmaci che finiscono nelle piazze di spaccio da assumere con alcol per combattere l’astinenza da crack

Il dottor Roberto Pagani

I tossiccodipendenti di Torino: tra Rivotril, Lyrica e crack. Da qualche anno ormai a Torino, capoluogo del Piemonte, la situazione legata alle sostanze, allo spaccio e alla tossicodipendenza è completamente fuori controllo.

Zone come “Barriera di Milano”, nella periferia nord della città, sono diventate veri punti di ritrovo tra spacciatori e acquirenti. Corso Giulio Cesare è una delle vie più frequentate dai tossicodipendenti, che riescono a comprare una dose anche con pochi euro, come ci racconta Anna, una nostra testimone.

“Sono circa cinque anni che utilizzo crack – dice Anna – ho iniziato dopo aver perso mia mamma. Costa dai 10 ai 20 euro, dipende dalla qualità che vuoi.”

Ma cosa succede quando si è in astinenza?

“Di solito uso qualche psicofarmaco che compro sempre dagli stessi spacciatori, oppure da altri tossici che li rivendono per pochi euro.”

Quali psicofarmaci usi per calmare l’astinenza?

“La maggior parte di noi usa il Rivotril. Spesso lo mischiamo con l’alcol per avere una sensazione di calma. Se non c’è Rivotril, usiamo il Lyrica.”

Entrambi questi farmaci sono prescritti per curare disturbi come ansia, bipolarità o disturbi della personalità. Mischiati con l’alcol o altre sostanze, possono provocare effetti devastanti sul cervello, come ci spiega il dottor Roberto Pagani:

“Il Rivotril è un potente ansiolitico – spiega il dottor Pagani – non deve assolutamente essere associato ad alcol o altre droghe. I danni possono essere molto seri.”

Come finiscono questi farmaci sulla piazza di spaccio?

Abbiamo cercato di capirlo grazie alla testimonianza di Anna:

“Molti tossici hanno problemi psichiatrici e si fanno prescrivere questi farmaci, che poi rivendono. Altri, invece, sono ex detenuti del carcere delle Vallette: quando escono, portano con sé i farmaci ricevuti durante la detenzione e li vendono per sopravvivere”.

(cronachetorino.it)