Extracomunitario fa individuare e arrestare un ladro ma ora è lui che rischia di essere espulso
Aiuta la polizia a individuare il ladro, ma ora rischia di essere espulso perché irregolare, pardaossi italiani.
A Torino una pattuglia della polizia arriva in zona Piazza della Vittoria. Un’altra vetrina spaccata, un altro furto dentro un Carrefour Express. I poliziotti fermano un uomo, lo portano da parte, ma vogliono capirci di più.
Lì vicino c’è un ragazzo. Ha 29 anni, è marocchino, lavora ogni tanto al mercato. Si avvicina e, senza che nessuno gli chieda niente, decide di dare una mano. Dice di aver visto tutto. Racconta, indica, aiuta. E alla fine il ladro lo trovano davvero: nascosto sotto un’auto, con la refurtiva ancora addosso.
Un colpo risolto in pochi minuti, grazie a una testimonianza. Gli agenti ringraziano. Ma poi arriva la domanda di routine: “Hai i documenti?”. Il ragazzo non li ha. Lo portano in questura, a Corso Vinzaglio.
Zakaria – questo il suo nome – racconta di essere arrivato in Italia otto mesi fa, attraversando la Spagna, la Francia e passando per la frontiera di Ventimiglia. Nessuna domanda di asilo, nessun permesso. Solo la speranza di trovare lavoro. Sua moglie è rimasta in Marocco, e lui, in Italia, cercava solo di costruire qualcosa.
“Ho fatto un bel gesto, non credevo che mi punissero mandandomi via”, ha dichiarato, visibilmente scosso, a Fanpage. Poi ha aggiunto: “Non voglio lasciare l’Italia e Torino. Aiutatemi”.
Dopo alcune ore viene rilasciato. Ma non è libero. In mano ha un foglio di espulsione: cinque giorni per lasciare il Paese.
Il ladro finisce in carcere. Zakaria, il testimone, fuori dai confini. A meno di un ricorso al Tar e di un accoglimento del suo ricorso. Si vedrà.