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Energia, il governo per il futuro punta tutto sui mini reattori nucleari

La nuova frontiera è il nuovo nucleare quello moderno, che dovrebbe essere più sicuro. Almeno sulla carta, ma in ogni caso, il governo italiano punta sui mini reattori: pronto a entrare in Newcleo con 200 milioni. Ecco a che punto siamo. I ministri Urso e Pichetto Fratin confermano l’interesse alle tecnologie innovative nel settore, con particolare attenzione ai progetti di Newcleo. Un passo avanti per il ritorno del nucleare in Italia, con una precisazione che aggiusta il tiro sui tempi e la modalità dell’investimento del governo in Newcleo. La cronaca delle ultime ore registra una nota del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, dove viene «confermato l’interesse strategico del governo affinché l’Italia partecipi attivamente alla realizzazione di tecnologie innovative nel settore, con una particolare attenzione ai progetti di Newcleo, leader nella progettazione di reattori di terza generazione avanzata e quarta generazione».

Verso l’ingresso dello Stato nel capitale della società Newcleo
Un’indicazione che accredita la ricostruzione di un imminente ingresso dello Stato nel capitale della società fondata da Stefano Buono. Non è, del resto, un mistero che i ministri Urso e Pichetto Fratin sono reduci da mesi di incontri e discussioni con Buono, per valutare come sostenere lo sviluppo di Newcleo e dei reattori di quarta generazione raffreddati al piombo e alimentati con le scorie di altri impianti. Le imprese italiane del nuovo nucleare
Lo stesso Urso ha tenuto a specificare: «Su indirizzo di Palazzo Chigi stiamo lavorando a supportare le imprese italiane che hanno brevetti e tecnologie per consentire al nostro Paese di realizzare i reattori nucleari di nuova generazione». Uno scenario contraddistinto dai rumors sull’entità dell’investimento del governo in Newcleo, pari a circa 200 milioni. In questo contesto il board della società guidata da Buono, sempre nelle ultime ore, attraverso una nota, ha espresso «apprezzamento per l’interesse strategico e il sostegno del governo italiano nei confronti dell’azienda». Tempi incerti
Un susseguirsi di indicazioni pubbliche che ha registrato, tuttavia, un’imprevista frenata con una precisazione dei due ministri rispetto a quanto comunicato. «La ricostruzione secondo cui i ministri Urso e Pichetto avrebbero assunto una decisione relativa a un investimento dello Stato nella società Newcleo è priva di fondamento. La modalità per sostenere lo sviluppo della filiera nucleare innovativa non è stata ancora individuata tra le varie ipotesi in campo». I tempi non sono, dunque, maturi.

 

(Fonte Corriere della Sera)