Al corteo per Gaza attesi 50mila, allerta per blitz. Ucei: “Si difende solo un popolo”. Conte: “Mai partner genocidio”. Un corteo al centro di Roma per “fermare il massacro” a Gaza. Un corteo al centro di Roma per “fermare il massacro” a Gaza. Una mobilitazione, lanciata dal centrosinistra, in cui confluiranno le diverse anime pro Pal: dalle associazioni ai movimenti fino a gruppi spontanei di cittadini. E’ massima l’attenzione per la manifestazione di oggi nella Capitale a cui sono attesi circa 50mila partecipanti.
Sotto la lente le frange più estreme della protesta. Allerta, in particolare, per possibili blitz e azioni dimostrative che potrebbero essere messi a segno durante il percorso. Tutto il tragitto sarà, quindi, monitorato attentamente dalle forze dell’ordine. Controlli anche ad ampio raggio in città: dalle fermate metro lungo la direttrice che porta a piazza Vittorio fino ai caselli autostradali dove transiteranno decine di pullman con a bordo manifestanti in arrivo dalle altre regioni. Soltanto dalla Toscana ne sono previsti 13 organizzati dal Pd regionale. Il piano di sicurezza è stato messo a punto in un Comitato per l’ordine in Prefettura e perfezionato dal tavolo tecnico in Questura. L’appuntamento è per le 14 a piazza Vittorio. Da lì il corteo partirà diretto a porta San Giovanni. Previste deviazioni al traffico e chiusure di strade al passaggio dei manifestanti.
Alla vigilia della manifestazione l’Unione delle Comunità ebraiche italiane ha espresso preoccupazione “per la scelta di difendere solo un popolo, quello palestinese, e non anche quello israeliano”. Per questo, sottolineando di “non riconoscersi in chi annuncia piani di svuotamento di Gaza dai suoi naturali abitanti”, gli ebrei italiani lanciano l’appello a “mostrare sempre entrambe le bandiere, mai una sola”. In piazza ci saranno palestinesi “a titolo personale” anche perchè il Movimento degli studenti palestinesi si è smarcato dalla mobilitazione giudicando tardiva la manifestazione. “Questa piazza non è la nostra. È la piazza dei complici, non dei solidali – hanno attaccato – È la piazza della finta opposizione, non della liberazione, è stata organizzata perché sono partiti che vanno al ballottaggio e hanno bisogno di recuperare consenso”.
Il presidente di uno dei partiti promotori, Giuseppe Conte, rivendica la scelta di schierarsi con la manifestazione “per non essere partner di un genocidio” e respinge ogni possibile accusa di antisemitismo: “contro un genocidio è solo un espediente retorico”. Anche Nicola Fratoianni (Avs) respinge ogni tentativo di addebitare agli organizzatori sentimenti anti ebraici: “mobilitarsi per Gaza non è antisemitismo, è un’accusa infamante”.
(Fonte Ansa)