Distrutta la “Balena” di Allegrucci a Milano, piromane egiziano 32enne finisce in manette per incendio doloso aggravato
Un violento incendio ha devastato una delle opere più emblematiche della 24ª Esposizione Internazionale della Triennale di Milano: la gigantesca balena azzurra in cartapesta firmata dall’artista Jacopo Allegrucci. L’opera, installata nel cortile esterno dell’istituzione milanese, è stata completamente distrutta dalle fiamme all’alba del 14 luglio 2025. La balena era parte del progetto espositivo La fragilità del futuro, dedicato alla riflessione sulla crisi ambientale e sulla scomparsa delle specie animali. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per domare il rogo e mettere in sicurezza le altre installazioni. Le indagini della Polizia hanno portato, nel giro di poche ore, all’arresto di un uomo di 33 anni, cittadino egiziano senza fissa dimora, ritenuto responsabile del gesto. L’identificazione è avvenuta grazie alle immagini di videosorveglianza e a numerose testimonianze raccolte sul luogo dell’accaduto. L’uomo è ora indagato per incendio doloso; restano ancora sconosciute le motivazioni che l’avrebbero spinto ad agire.
L’episodio ha suscitato indignazione. Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha condannato con fermezza l’accaduto definendo vile ed insensato il gesto, che non colpisce soltanto l’opera ma la coscienza civile del paese e la libertà creativa. Esprimendo, in conclusione, piena solidarietà all’artista, alla Triennale e a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della mostra.
Le caratteristiche dell’opera. Alta diversi metri, interamente costruita in cartapesta azzurra, la balena era collocata all’ingresso della Triennale. La creazione era portatrice di un messaggio potente: la fragilità dell’ambiente e l’urgenza di proteggere le creature del mare. Con la scelta della cartapesta, materiale tra i più esili, parte integrante del messaggio di Allegrucci: “La bellezza della natura è esposta ogni giorno a rischi concreti, e la sua fragilità è la nostra stessa fragilità”, aveva dichiarato l’artista all’apertura della mostra il 13 maggio. L’opera, insieme ad altre tre sculture raffiguranti una giraffa, un ippopotamo e un elefante, componeva il progetto La fragilità del futuro. Tutti gli animali – in via di estinzione – sono stati realizzati con materiali poveri, leggeri, deperibili, in contrasto con le loro dimensioni monumentali. Un modo per trasformare l’arte in denuncia sociale e ambientale.
L’artista. Jacopo Allegrucci, artista viareggino noto per i carri allegorici del Carnevale, ha portato nella Triennale la sua cifra stilistica: sculture gigantesche, ironiche e drammatiche, capaci di mescolare meraviglia visiva e riflessione. Con la balena, ha trasformato la cartapesta, concepita come metafora del nostro tempo: scenica ma fragile in un atto politico e poetico, esortando il pubblico a non voltarsi dall’altra parte. Ma a vincere è stata l’inciviltà. Un gesto dissennatamente vandalico.
C. N.