Linea Oriente

Dal “Feroce Saladino” agli attuali governanti siriani e le strategie israeliane sempre autonome in tutta l’area

C’è questa scena suggestiva nel film “Le Crociate” di Ridley Scott, tralasciando ogni anacronismo o errore presente in questa come in altre pellicole: siamo nel deserto e il Saladino sotto la sua tenda riempie un calice di ghiaccio e lo offre al nemico, il massimo del lusso all’epoca in quel contesto. Troppo spesso confondiamo l’Islam con l’arretratezza mentre ci ergiamo, almeno formalmente, a campioni di modernità. Certo le cose vanno e vengono, ma chi era Abu l-Muzaffar Yusuf ibn Ayyub Salah al-din? Mi riferisco alla enciclopedia italiana Treccani, non per nazionalismo ma per la maggiore attendibilità rispetto ad altre fonti. Stiamo trattando di un alto generale curdo di origine armena che sconfisse i franchi (così i musulmani chiamavano gli europei) nella battaglia di Hattin che aprì la strada alle sue truppe verso la riconquista di Gerusalemme che era in mano ai crociati.

Il feroce Saladino… ancora negli anni ’30 del secolo scorso la gente in Italia tremava a sentirne il nome complice un programma radiofonico abbinato a una raccolta di figurine sponsorizzate da alcune aziende che ebbe grande successo. Rispettato come leale combattente dai crociati, magnanimo con i nemici, associato a grandi personalità nel Convivio di Dante, egli rappresentò per gli stessi europei un modello di valente cavaliere e uomo d’onore, un nemico che si guardava dritto negli occhi e con il quale si riusciva a parlare. Oggi riposa nel mausoleo di Damasco in Siria, il luogo dove morì. Già la Siria, caduta in mano ai fondamentalisti che nulla hanno a che vedere con uomini di quel calibro. Eppure oggi l’Occidente apre alle relazioni con coloro i quali fino a pochi mesi fa erano considerati, con più di una punta di sadismo, come tagliagole. Tuttavia pilotare un drone a distanza per eliminare persone che si trovano a decine di migliaia di km. non è meno cruento. In questo paese devastato, memore di antichi splendori, si muovono oggi gli attori della politica internazionale: il presidente degli Stati Uniti ha definito l’autoproclamato presidente siriano Ahmad Sharaa al-Jolani qualcosa del tipo un bravo ragazzo che faceva parte di alcune organizzazioni toste… (Al-Qaeda). Detto così sembra tratto da un dialogo di “Goodfellas”, il film sulla mafia di New York. La sensazione è che la “comunità internazionale” (tradotto: l’Occidente) pensi e agisca come un’associazione a delinquere.

È di queste ore la notizia di un nuovo intervento militare di Israele in Siria a difesa dei drusi che nei giorni scorsi si sono scontrati con i beduini più o meno tacitamente sostenuti dall’attuale governo che definire illegittimo è poco. Ma chi sono i drusi? Si tratta di una setta nata nell’ambito dell’Islam ma che in seguito ha assunto caratteri propri e peculiari. Da questi avvenimenti si può dedurre che la situazione non sia affatto normalizzata come vorrebbero far credere i rappresentanti europei che hanno iniziato a incontrare i vertici di quello che con un eufemismo viene definito governo di transizione siriano. Israele su questo dossier non è del tutto in linea con l’alleato statunitense e pare che abbia avviato trattative proprie. La cosa non stupisce in quanto tutti giocano sporco su ogni tavolo e sono pronti a ribaltarlo. La terza guerra mondiale è già una realtà ma noi ce ne renderemo conto solo se il fronte di battaglia dovesse malauguratamente arrivare nelle nostre città, come accadde 80 anni fa.