L’editoriale

Dal diritto internazionale alla legge del più forte, tra narcisisti al potere e pavidi che restano a guardare e basta

Le mille giravolte di Trump sull’Ucraina, ora torna ad attaccare Zelensky minacciando di non concedere più fondi ma di garantire la sicurezza. Cosa voglia dire lo sa solo lui. Dall’inizio del suo nuovo mandato il presidente Usa sta offrendo prova di un istrionismo e di una capacità di caos che ricorderemo a lungo e che finirà nei libri di storia e non solo. Ma fatti pochi. Potrebbe porre fine intanto al massacroa Gaza ma non pare averne voglia. Potrebbe darsi da fare seriamente per costringere Putin e Zelensky a trovare un accordo, ma anche in questo caso milioni di parole in ogni direzione possibile ma niente di concreto. Ha un piano? E’ matto? E chi lo sa. Le interpretazioni sul suo comportamento sono molteplici come lo sono le sue sfaccettature ma di certo questo caos non si capisce esattamente  da dove proviene e dove porterà. Forse non lo sa nemmeno lui. Tra le mille analisi poche mettono al centro l’uomo. Ma Trump, Putin e il presidente israeliano qualcosa in comune ce l’hanno eccome: il narcisismo patologico maligno. Sono tre persone che credono di essere “Dio in terra” e decidono sulla base di questo loro istinto primordiale di predominio su tutto e tutti. E il resto del mondo? Per il momento sta alla finestra, tra ignavia e codardia, specie l’Europa. Mentre morti e feriti non si contano più e i limiti sono stai tutti ampiamente superati, morali e legali. Per ora il diritto internazionale sembra aver abdicato alla legge del più forte. Domani è un altro giorno si vedrà.