Conflitto Iran-Israele, mentre prosegue la pioggia di missili, Trump prende tempo, si rivede l’Europa a Ginevra
Piovono missili su Israele, e mentre la guerra infuria Trump,come sempre, cambia idea. Donald Trump prende tempo e congela l’ingresso degli Stati Uniti nella guerra contro l’Iran. Il presidente americano fa sapere che deciderà entro 2 settimane. Israele, quindi, potrebbe optare per il piano B e provare quasi da solo a sferrare il colpo decisivo al cuore del sistema nucleare di Teheran. L’intervento degli Usa consentirebbe di utilizzare la bomba GBU-57, l’unico ordigno che può puntare a distruggere il sito di Fordow. La bomba da 13,6 tonnellate viene trasportata dai B-2 americani.
Israele non dispone dei bombardieri stealth ma potrebbe ripiegare su un ‘normale’ C-130: l’aereo da trasporto non è invisibile per i sistemi di difesa e vola ad una quota inferiore al B-2. I rischi, insomma, in teoria non mancano. Israele però da giorni rivendica il controllo dei cieli iraniani e potrebbe creare le condizioni per una missione.
Il Piano B senza i bombardieri Usa: Il C-130 lancerebbe la bomba da una quota inferiore, l’impatto dell’ordigno sarebbe meno devastante e diventerebbe più complesso sfruttare il peso della GBU-57 per sfondare le difese della fortezza di Fodrow. Un aspetto a lungo dibattuto fra i militari è che per compensare questa perdita di forza cinetica potrebbero essere necessari, e sufficienti, più ordigni. Il coinvolgimento americano sarebbe quindi solo limitato alla fornitura delle bombe. Ci sono già precedenti in materia: nella guerra del Vietnam lanciò la Blu-82 Daisy Cutter per bonificare zone di atterraggio e nel 2017 in Afghanistan una GBU-43.
Gli europei in campo, a Ginevra vertice con Araghchi: Oggi 20 giugno a Ginevra i ministri degli Esteri di Gran Bretagna, Francia e Germania (il cosiddetto formato E3), assieme all’alto rappresentante Ue per la Politica Estera Kaja Kallas, avranno un incontro cruciale con il titolare della diplomazia iraniana, Abbas Araghchi. Si tratterà del primo, vero tavolo alla ricerca di una soluzione negoziata con Teheran. Un incontro che, nel giro di una manciata d’ore e dopo l’apertura di Donald Trump al dialogo, da tentativo disperato potrebbe tramutarsi in apripista per una trattativa tra Usa e Iran.