Chiama il 112 fingendo di volere delle pizze e fa arrestare il padre che stava picchiando la mamma
«Vorrei ordinare delle pizze»: così un bimbo di 10 anni ha salvato la mamma dal padre violento. È accaduto in provincia di Latina, come raccontato dal questore e dal comandante provinciale dei carabinieri: emersi anche dei precedenti. «Pronto, salve, vorrei ordinare delle pizze». Sembra l’inizio di una telefonata come tante. Ma se a chiamare è un bambino di appena 10 anni e il destinatario il centralino del 112, non può non trattarsi di una situazione anomala. È infatti proprio in questo modo che in provincia di Latina una donna è stata recentemente salvata dall’ennesimo episodio di violenza da parte del marito, il padre del piccolo. Lo hanno raccontato lunedì al Conservatorio della città pontina il questore Fausto Vinci e il comandante provinciale dei carabinieri Christian Angelillo, ospiti di un evento dedicato a Carla Gatto a cui ha preso parte anche il figlio Gino Cecchettin.
Arresto in flagranza
«Sei in pericolo? Qualcuno ti sta facendo del male?», la (pronta) risposta data al bimbo. Dall’altra parte della cornetta nessun riscontro: le urla e i rumori di colluttazione chiaramente udibili in sottofondo valevano più di mille parole. A quel punto l’operatore ha geolocalizzato il dispositivo e inviato una pattuglia dei carabinieri all’indirizzo rilevato. Nel giro di pochi minuti l’uomo è stato così arrestato proprio mentre era ancora intento ad aggredire la moglie e i figli: subito denunciato per maltrattamenti in famiglia, è stato inoltre raggiunto da un provvedimento urgente di allontanamento da casa (a cui potrebbero presto seguire ulteriori misure cautelari atte a scongiurare il ripetersi del problema).
Non era la prima volta
Come emerso da successivi accertamenti, già più volte in precedenza il bambino aveva contattato il 112, ma senza mai aprire bocca. La svolta, dunque, è di fatto arrivata quando ha impiegato la frase in codice sulle pizze, probabilmente appresa in tv, sul web o durante un incontro a scuola. Non è d’altronde il primo frangente in cui tale stratagemma viene utilizzato per richiedere l’intervento delle forze dell’ordine (a questo link un esempio risalente al 2021): la differenza è che in questo caso a servirsene non è stata direttamente la vittima dei maltrattamenti, bensì un provvidenziale – quanto giovanissimo – testimone presente in casa.
(Fonte Corriere della Sera)