Carcere di Lucca, scatta la protesta degli agenti della polizia penitenziaria: “La situazione è molto grave e fuori controllo”
Celle sovraffollate e detenuti inquieti e aggressivi, scatta la protesta degli agenti della polizia penitenziaria di Lucca. In due missive inviate anche al ministero di giustizia le organizzazioni sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione e spiegato i gravi motivi, che poi sono simili a quelli di molte altre carceri italiane per cui è stato varato di recente un piano governativo. A Lucca la situazione è fuori controllo. “Si registrano quotidianamente gravi atti di protesta – quali la battitura sui blindi e il rifiuto della chiusura nelle camere di pernottamento – che compromettono seriamente l’ordine e la sicurezza dell’Istituto. A ciò si aggiungono ripetuti tentativi di sopraffazione e aggressione nei confronti del personale, tutti debitamente documentati attraverso relazioni di servizio e annotazioni nel corrispettivo sistema degli eventi critici”. “In alcuni casi, tali episodi hanno comportato il ricorso alle cure del pronto soccorso da parte di poliziotti aggrediti”.
“È ormai evidente che i detenuti, forti di un diffuso senso di impunità e di un numero consistente, agiscono in maniera coordinata, sostenendosi reciprocamente nelle loro pretestuose rivendicazioni. Tali condotte, spesso pianificate, risultano difficili da contenere e vengono promosse da figure carismatiche che esercitano un controllo occulto e persuasivo sulla popolazione detenuta”.
“Si segnala, in particolare, la presenza di un soggetto destinatario di provvedimento ex art. 14-bis O.P., che l’Istituto di Lucca non è strutturalmente in grado di gestire in modo efficace, non disponendo di un reparto idoneo all’isolamento e all’interruzione della socializzazione con altri detenuti.
Alla luce di quanto sopra, le scriventi OO.SS. rinnovano con urgenza la richiesta di immediato allontanamento dei detenuti trasferiti per motivi di ordine e sicurezza. Nel contempo, proclamano lo stato di agitazione e si riservano di attivare ulteriori strumenti di tutela sindacale”.