De Clizibus

Cani in corsia, via libera alle visite degli animali d’affezione in Toscana

Clizia De Rossi

Ancora un primato di civiltà per la regione Toscana, la prima ad aver consentito e regolamentato ufficialmente l’accesso degli animali d’affezione in tutte le sue strutture sanitarie. Su indicazioni procedurali stabilite dalle direzioni sanitarie dei singoli presidi, finalmente cani, gatti e tutti gli altri nostri amici a due o quattro zampe iscritti all’anagrafe e muniti di certificato medico, potranno farci visita in ospedali, Rsa e cliniche convenzionate sul modello pilota avviato dall’Asl Toscana Sud Est nel novembre 2024.
Con questa delibera presentata dall’Assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, la giunta regionale guidata dal Pd riconosce finalmente l’importanza del legame sentimentale che lega tanti di noi a queste creature meravigliose, considerate membri effettivi della famiglia dall’80% degli italiani secondo un recente studio Ipsos.

Nella convinzione che “la visita del ‘compagno’ a quattro zampe o con le ali di casa possa contribuire al benessere fisico e mentale, all’umore e alle relazioni della persona, soprattutto nei casi di pazienti di lunga degenza, costretti a stare lontano dalla propria abitazione per molto tempo”, la giunta regionale ha saggiamente colmato un vuoto burocratico che ha impedito per troppo tempo, a tante persone, di poter salutare almeno un’ultima volta i fedeli compagni di una vita, prevedendo anche dei corsi per il personale sulle modalità di avvicinamento e gestione degli animali, da aggiungere alle inevitabili regole seguenti valide per tutte le strutture:

1) gli animali dovranno essere in buona salute, identificati e iscritti all’anagrafe, con un certificato veterinario redatto non oltre un mese prima e trattati da non più di trenta giorni e da non meno di tre contro parassiti interni ed esterni;
2) all’interno delle strutture sanitarie, dovranno essere sempre sotto il controllo e la responsabilità di chi li accompagna;
3) è richiesta una polizza assicurativa;
4) il cane dovrà avere al seguito la museruola ed essere tenuto con un guinzaglio, lungo non più di un metro e mezzo, mentre gli altri animali dovranno essere trasportati in un trasportino.

Esulta il Presidente della Regione Eugenio Giani, grande sostenitore e difensore del provvedimento, secondo cui “L’ingresso in ospedale degli animali da compagnia è un’opportunità che rafforza il nostro impegno per un sistema sanitario sempre più vicino ai bisogni delle persone”.
Segue a ruota il commento dell’assessore Bezzini, promotore del decreto: “Salute non vuol dire solo assenza di malattie o di infermità comprende anche il benessere fisico, mentale e sociale ed è scientificamente comprovato che il contatto con gli animali apporta benefici significativi al percorso di cura. Con questo atto andiamo ad uniformare le misure di accesso degli animali di affezione”.