Cronaca

Blitz anti ‘ndrangheta a Brescia, frode milionaria e arresti

Quando è il mondo imprenditoriale a “cercare” contatti con clan mafiosi per consigli e favori. In questo caso si parla di ‘ndrangheta e nord Italia, a testimonianza ennesima che non bisogna mai abbassare la guardia nella lotta alle mafie. I militari della Guardia di Finanza di Brescia e dello Scico hanno eseguito il 13 febbraio 12 misure cautelari e il sequestro preventivo di oltre 8,5 milioni di euro nei confronti di appartenenti a un’associazione di matrice ‘ndranghetista, operante nel territorio bresciano.L’operazione ha comportato numerose perquisizioni nelle province Brescia, Torino, Verona, Reggio Emilia, Modena, Cremona, Milano, Monza-Brianza, Mantova, Varese, Catania e Reggio Calabria nonché in Spagna e Svizzera. L’organizzazione era operativa nel territorio bresciano ed era dedita alla commissione di un’articolata frode fiscale di oltre 365 milioni di euro nel settore del commercio delle materie plastiche.”Siamo davanti ad imprenditori che non sono più vittime della ndrangheta ma alleati, che la cercano per frodare insieme il fisco”: ha spiegato il procuratore di Brescia Francesco Prete durante una conferenza stampa alla Caserma Leonessa. Secondo quanto ricostruito, sarebbero state costituite da affiliati alla ‘ndrangheta 70 società cartiere, con sede a Brescia, che permettevano a società reali di imprenditori bresciani di annotare fatture per operazioni inesistenti per frodare il fisco o per ottenere finanziamenti pubblici.

“A Brescia si è assistito ad un confronto tra clan di ‘ndrangheta per chi dovesse avere il monopolio della gestione delle fatture false nel distretto. Lo scontro armato è stato evitato pagando 80mila euro” ha detto il generale Quintavalle della Finanza.